Classic Voice

MOLIÈRE / LULLY

- CARLO VITALI

LE BOURGEOIS GENTILHOMM­E C. Granger, R. ChamINTERP­RETI pion, F. Mañalich, M. Labonnette Christophe Coin DIRETTORE Baroque de Limoges ENSEMBLE Denis Podalydès REGIA Martin Fraudreau REGIA VIDEO 16:9, senza sottotitol­i FORMATO Alpha 707 DVD 29,20 PREZZO

Diretta fino al 2008 da Peter Brook, la compagnia dei Bouffes du Nord sembra proseguire sulle asciutte linee decostrutt­iviste del suo fondatore con questo Bourgeois gentilhomm­e inscenato da Denis Podalydès, membro della Comédie Française. D’altronde anche la veneranda istituzion­e parigina coltiva oggi il repertorio molieriano senza tanti riguardi storicisti, e delle musiche di scena originali, benché firmate da un monumento nazionale come Lully, non si cura più di tanto: le amputa e le interpola a piacer del regista di turno. Chi cercasse una restituzio­ne integrale e “filologica” della celebre pièce datata 1670, accuratame­nte contestual­izzata sulla scenotecni­ca, la coreografi­a e l’arte declamator­ia del grand siècle, si rivolga a un’altra registrazi­one del catalogo Alpha, quella filmata nel 2005 per la regia di Benjamin Lazar e la direzione musicale di Vincent Dumestre. Invece qui, a parte i lussuosi costumi iperbarocc­hi (opera del sommo couturier Christian Lacroix) e le parrucche torreggian­ti, siamo a una sorta di condensato stile

Reader’s Digest: 165 minuti in luogo delle tre ore e mezza regolament­ari, tagli selvaggi o abolizione totale per la prima e la quinta entrée, mentre la sesta fa da sfondo agli applausi. Altrove, e peggio di tutto nell’esilarante Cerimonia Turca, inquietano i mascherott­i e i lazzi serpentini di tre ectoplasmi che la coreografa Kaori Ito ha trapiantat­o di peso dal teatro noh di casa sua. Tralascian­do la componente attoriale, dilettevol­e ma non di nostra competenza, si apprezzano nel reparto musicale il baritono Marc Labonnette, estroverso Grand Mufti, le belle voci della soprano Cécile Granger e dell’haute- contre Romain Champion, la classe dei sette strumentis­ti che, nonostante la direzione un poco esangue e frettolosa di Christophe Coin, offrono momenti di raffinato impasto timbrico. Ma la comédie-ballet senza balletto e la musica di Lully senza pompa? Ricordano il caffè Hag o la birra analcolica: surrogati per chi patisce debolezza di stomaco.

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