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Andrea Estero
Gentile direttore, ho letto con grande piacere il vostro reportage online da Bayreuth. Con mio padre, funzionario di una missione commerciale a Berlino est negli anni 70, ascoltai il mio primo Parsifal alla Staatsoper unter den Linden, anzi il mio primo Wagner dal vivo in assoluto. Se non m’inganna la memoria era gennaio o febbraio 1977. Dirigeva il maestro Haenchen e per la prima volta nella Ddr c’era la messa in scena ormai storica di Harry Kupfer, che si può vedere in dvd con Barenboim. Io allora ero un liceale, odiavo il Kitsch pseudoreligioso del libretto (in casa mia gli studi germanistici hanno una lunga tradizione), ma restai incantato dalla prima nota all’ultima. Ricordo che alla splendida interpretazione di quella sera era quasi assente il pubblico vero. Solo qualche raccomandato dal Partito, fra i quali diversi stranieri come mio padre, e tutti i posti occupati da agenti della Stasi, la polizia politica. Non era rimasto un solo biglietto da vendere, così i miei amici berlinesi mi invidiavano e mi chiamavano “Sautopf” (meglio non tradurre). È buffo che il maestro Haenchen abbia debuttato a Bayreuth a 73 anni, dicono che Wolfgang Wagner avrebbe voluto invitarlo ma la solita Stasi fece sparire la lettera.
Giovanni Manacorda
“Perché non mandare in tv anche l’inaugurazione del Maggio o i prossimi concerti di Muti con la Chicago Symphony?”
Grazie per il ricordo. Anche se è passata qualche settimana (questa rubrica è saltata per un paio di numeri), merita di essere pubblicato.