“UN’INTEGRALE RIGOROSA E LIBERA ALLO STESSO TEMPO, SERIA E FACETA, COSÌ COME DEVE ESSERE WOLFGANG AMADEUS”
Ipianisti del tipo enfant terrible rappresentano una costante della categoria, anche se nel tempo ci si è piuttosto allontanati dall’esempio di un Friedrich Gulda che quando voleva sapeva suonare assai seriamente o perlomeno era capace di far ascoltare una integrale mozartiana tanto ineccepibile quanto divertente, rigorosa e libera allo stesso tempo, seria e faceta, così come deve essere Wolfgang Amadeus. Anche Fazil Say, quando vuole dare sfogo al suo talento e non gigioneggia con gli assurdi rimaneggiamenti della Marcia turca, ancora più assurdamente scimmiottati dalla Wang ( quanti “like” su Facebook e YouTube?) riesce a regalare al pubblico una integrale delle Sonate comme il faut, come si può ascoltare in questo nuovo box della Warner. E se si prescinde dai mugugni del pianista, ecco che l’ascolto si fa molto interessante e ci ricorda Mozart e Gulda molto di più di quan- to non possano fare pianisti bravi ma asettici ( in Mozart) come la Pires, recentemente sentita alla Scala. Pazienza, qui, per la variazione in minore della K 331 eseguita a rotta di collo, perché tutto il resto è di alto livello: l’Andante della K 310 è davvero ispirato, il Presto della medesima Sonata ci appare più naturale del solito con la particolare risoluzione degli abbellimenti, il finale della K 545 è un piccolo miracolo d’ironia, e si potrebbe andare avanti con una magnifica K 309, una equilibratissima K 332, e così via. Né Fazil Say delude le aspettative ( o meglio le belle sorprese) proseguendo nelle sonate della maturità: il finale contrappuntistico della K 533 è da sogno, la concezione teatrale della Fantasia K 475 è rispettata in tutti i particolari, la relativa Sonata in do minore viene calata in un insolito contesto meno motorio del solito.
Non commento, con il rischio di ab- bassare il livello della recensione, i titoli che Fazil Say appioppa alle sonate nel suo commento scritto a corredo. Lasciamo ai musicologi veri l’arduo compito di avanzare nuove ipotesi sull’universo mozartiano.