CAPRIOLI ARIA BIZANTINA ( E ALTRO)
Monica Bacelli
MEZZOSOPRANO
Aldo Orvieto
PIANOFORTE
Carlo Lazari
VIOLINO
Mario Paladin VIOLA
Ex Novo
ENSEMBLE
Alberto Caprioli
DIRETTORE
Stradivarius STR 37046 CD
Il primo pezzo che si ascolta, dedicato a Luigi Nono, si intitola Vor dem singenden Odem (“davanti al respiro cantante”): è il terzo verso di In Venedig di Trakl (“Argenteo trema il candeliere/ al respiro di canto/ del solitario”) e il pezzo (1990, versione 1992) vuol essere una rilettura musicale della poesia. Anche il titolo Aria bizantina (2007) implica un anelito al canto, che è davvero presente solo in Fuggente (2010-11), dedicato a Giovanni Morelli, per mezzosoprano e 6 strumentisti, su testo di Leopardi (da Il tramonto della luna). Gli altri lavori registrati impegnano il pianoforte solo (tre brevi pezzi del 2007 e l’ampio Senza tempo, statica successione di accordi del 2009), il violino solo (Andante Adagio, 2013, dove la tensione “melodica” è dichiarata esplicitamente), la viola con cinque strumenti (che in Pièce libre pour Gilles Deleuze resta sola per più di un terzo dell’opera nel conclusivo “Adagio estatico”). In Aria bizantina ai sette strumentisti si chiede a un certo punto di cantare a bocca chiusa, con breve effetto misterioso. La tensione al canto mi sembra un aspetto determinante della poetica di Alberto Caprioli (Bologna 1956) nel senso non banale di qualcosa che si intravede a frammenti nella variabile densità della materia sonora, soprattutto nei pezzi per ensemble. Tutti i solisti e l’Ex Novo Ensemble offrono una prova eccellente, sotto la guida dell’autore che da tempo è anche affermato direttore.