Classic Voice

“UNA DELLE COMPOSITRI­CI ITALIANE PIÙ INTERESSAN­TI E PIÙ ESEGUITE NEL PANORAMA EUROPEO. QUASI IGNORATA IN ITALIA”

- GIANLUIGI MATTIETTI

Premiato nel 2016 dalla Deutsche Schallplat­tenkritik, questo cd è un bella antologia della musica di Clara Iannotta, una delle compositri­ci italiane più interessan­ti e più eseguite nel panorama europeo. Quasi ignorata in Italia. Romana, classe 1983, studi di flauto a Roma, di composizio­ne a Milano (sotto la guida di Alessandro Solbiati) e a Parigi (con Frédéric Durieux, e all’Ircam), Künstlerpr­ogramm del Daad a Berlino nel 2013, poi un Phd alla Harvard University. Interessat­a alla musica come un’esperienza fisica, al suono come fenomeno mai separato dal gesto, la Iannotta preferisce parlare di “coreografi­a del suono” piuttosto che di orchestraz­ione. La sua musica si ispira ai processi fisici del decadiment­o del suono, della risonanza, ma anche ai meccanismi sonori come i carillon e le campane, e al mondo infinito dei rumori. Ma il risultato è sempre una scrittura raffinata e organica, dove tutti i materiali impiegati, anche i più estremi, si sviluppano in maniera naturale, con un gusto teatrale e sempre con un’intima emozione. Lo si può osservare nei sette pezzi per ensemble raccolti in questo cd: nelle sventaglia­te di glissati e nei disegni frenetici di Al di là del bian- co (2009 - Ensemble Garage), riverberat­i in bolle armoniche sospese; nel repentino passaggio dal fermento strumental­e a uno stato meditativo e trascenden­te in Limun (2011 - Ensemble Recherche), per violino, viola e due voltapagin­e (che suonano anche delle armoniche a bocca); nelle infinite sfumature timbriche di Àphones (2011 - Orchestre du Cnsp); nella mimesi del suono delle campane della cattedrale di Friburgo in D‘après (2012 - Talea Ensemble), costruito come un lungo brusio che si tramuta alla fine in una pulsazione lenta e piena di risonanze, come un misterioso scampanio. I tre lavori più recenti, scritti nel periodo tedesco della Iannotta, appaiono più graffianti e sviluppati, esempio di una maestria compositiv­a consolidat­a e di grande personalit­à. Tre capolavori, con una esplicita matrice letteraria. Dal romanzo Infinite Jest di David Foster Wallace deriva A Failed Entertainm­ent (Diotima), che dà il titolo al cd, quartetto per archi dai suoni asciutti, e dalla tensione continua, ottenuta anche con blocchi di polistirol­o, archi preparati con graffette e varie tecniche esecutive. A laceranti poesie di Dorothy Molloy si ispirano infine Intent on Resurrecti­on (Ensemble Interconte­mporain) e The People Here go Mad (Trio Catch), entrambi dominati da materiali statici e scricchiol­anti, che creano una dimensione sonora sinistra, attraversa­ta da piccoli bagliori, e da echi di carillon.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy