Classic Voice

Budapest come Bayreuth

Dal Ponte delle Catene sul Danubio la moderna Pest si unisce all’antica Buda sfidando il teatro wagneriano in un festival unico che presenta il“Ring” integrale e il “Parsifal”

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Due città in una. Questa è l’affascinan­te Budapest, la capitale ungherese che vive di due anime divise da un solo e maestoso fiume, il Danubio, ma unite da un’atmosfera magica del tutto inconfondi­bile che la mette al venticinqu­esimo posto tra le città più visitate al mondo. Se da un lato si trova Pest con la sua modernità fatta di hotel, ristoranti, negozi e locali notturni, dall’altro lato sopravvive l’antica Buda, di origine romana, che conserva intatti i suoi monumenti più celebri. Senza tralasciar­e che, al suo centro, è anche tutta da esplorare l’Isola Margherita, il suo polmone verde dove poter praticare attività all’aria aperta. È qui che si erge la Zenélo Szökokút, la fontana musicale che, con getti d’acqua alti fino a venticinqu­e metri, funziona in sincronia con l’orologio che batte le ore con la diffusione di pezzi musicali. Ma da dove iniziare la visita di Budapest? L’ideale per farsi catturare dal suo fascino è partire dal suo centro antico in Buda, magari passeggian­do per il signorile viale Andrássy che porta verso eccellenze cittadine come il Teatro Nazionale dell’Opera, la piazza degli Eroi col suo Monumento del Millennio dominato dalle statue dei capi delle sette tribù che hanno fondato l’Ungheria nel IX secolo e da altre statue che rappresent­ano in piedi la Storia d’Ungheria. Qui si affaccia il Museo di Belle Arti, un edificio in stile neoclassic­o che conserva una tra le più importanti collezioni di dipinti del mondo con opere che percorrono tutto l’arco di tempo che va dal Medioevo al Novecento. Ma non solo. Perché in questa piazza ha sede la Galleria d’arte Mücsarnok, un ampio spazio espositivo che ospita prevalente­mente opere di pittori e scultori contempora­nei. Al sud di Buda è da non perdere invece la visita al Királyi Palota, il Palazzo Reale situato sulla collina, nel Quartiere della Fortezza, che domina la città dall’alto e dove ogni giorno, a mezzogiorn­o, avviene un suggestivo cambio della guardia. L’edificio è stato per ben settecento anni residenza dei sovrani ungheresi ed oggi ospita le maggiori istituzion­i culturali nazionali come la Galleria Nazionale Ungherese, il Museo Storico di Budapest, la Biblioteca Nazionale Széchenyi ed il Museo d’Arte Contempora­nea - Museo Ludwig. Ma uno dei simboli della capitale ungherese è senza dubbio il Ponte delle Catene, il primo ponte stabile sul Danubio che collega Buda e Pest, oltre alle sue numerose terme. Già, perché Budapest è nota anche come la città delle terme. Un riconoscim­ento che nasce dalle ben cento sorgenti e dodici bagni termali, molti dei quali con acqua medicinale. I più celebri sono il bagno Gellért che, per eleganza e stile Art Noveau, è uno dei più frequentat­i della città assieme al Király, costruito nel 1565, alle terme Lukács, già conosciute nel Medioevo, e allo Széchenyi, uno dei bagni termali più grandi d’Europa. In campo musicale Budapest ha lanciato però, dal 2006, la sfida a Bayreuth nel nome di un nume tutelare come Richard Wagner. È nato così il festival Wagner in Budapest che, sotto la guida artistica e la direzione d’orchestra del 67enne maestro ungherese Ádám Fischer, include, dal 15 al 18 giugno, alla Béla Bartók National Concert Hall la messinscen­a del Ring completo con le voci di Johan Reuter, Christian Franz, Gerhard Siegel, Walter Fink e Iréne Theorin. L’8 e il 21 giugno si può assistere invece a Parsifal con Violeta Urmana, Peter Seiffert e Albert Pesendorfe­r, mentre, il 19 giugno, è in cartellone, in forma di concerto, Rienzi diretto da Sebastian Weigle e con protagonis­ta, nel ruolo del titolo, il tenore Robert Dean Smith.

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