BOULEZ HOMMAGE À BOULEZ
da West-Eastern Divan ENSEMBLES Orchestra Daniel Barenboim e DIRETTORI Pierre Boulez Michael Barenboim VIOLINO Jussef Eisa CLARINETTO Hilary Summers CONTRALTO Guy Eshed FLAUTO Hassan Moataz El VIOLONCELLO Molla 2 CD Dg 479 7160 25 PREZZO ★★★★
Con registrazioni dal vivo compiute a Londra nel luglio 2012 (Dérive 2, Dialogue de l’ombre double, Mémoriale) e a Berlino il 4 aprile 2010 (Le Marteau sans maître, diretto da Boulez, Anthèmes 2, Messagesquisses) si ricorda il lungo e intenso rapporto che vi fu tra Pierre Boulez e Daniel Barenboim. Mancano le Notations che Barenboim commissionò a Boulez; ma si può immaginare che l’unico criterio di scelta dei pezzi sia legato alle migliori registrazioni disponibili con musicisti della West-Eastern Divan Orchestra. Si offre così un nuovo documento delle qualità eccezionali anche dal punto di vista musicale di questo complesso (una iniziativa superiore a ogni elogio), non soltanto nel repertorio classico, ma anche in quello di oggi. I musicisti di quell’orchestra sono coinvolti a piccoli gruppi o sono solisti. Il figlio di Barenboim, Michael, interpreta impeccabilmente Anthèmes 2 per violino solo ed elettronica, il clarinettista Jussef Eisa appare pienamente persuasivo nel Dialogue de l’ombre double, e anche il flautista Guy Eshed è molto sicuro nel breve Mémoriale (nucleo ed episodio conclusivo di …explosante-fixe…), dove è il protagonista principale affiancato da 8 musicisti, e nella parte flautistica del Marteau sans maître (1953-55), il capolavoro forse più celebre di Boulez, l’unico qui incluso appartenente agli anni della prima maturità: è il più impegnativo, e lo dirige lo stesso Boulez attenendosi a scelte interpretative affini a quelle della sua registrazione più recente (2002) con la stessa Hilary Summers, anche nello stacco dei tempi, relativamente più lento rispetto alle prime registrazioni. Non si può chiedere ai pur bravissimi sei strumentisti della West-Eastern Divan Orchestra (che affrontano qui un impegno davvero solistico) di avere con questo capolavoro e con la musica di Boulez la stessa confidenza e naturalezza raggiunta da quelli dell’Ensemble InterContemporain; ma offrono una prova validissima, come pure in Dérive 2 (1988/200609) per 11 strumenti, il più ampio e impegnativo dei tre lavori egregiamente diretti da Barenboim.