CILEA
OPERE COMPLETE PER PIANOFORTE
Pier Paolo Vincenzi (e
PIANOFORTE
Marco Gaggini per le musiche a 4 mani)
2 cd Brilliant 95318
8,60
PREZZO
★★★★
Tra gli operisti italiani, a parte il caso di Rossini che si definiva pianista di quarta classe, Leoncavallo, Cilea e Giordano ebbero modo di studiare con due grandi didatti e musicisti come Cesi e Martucci e anche per questo motivo si reputavano forse degni di ambire a una “classe superiore”, cosa tutta da verificare. Alcuni loro lavori sono stati inclusi in qualche disco antologico ma vale la pena impegnarsi, come ha fatto Vincenzi, in una registrazione integrale che ha il pregio di presentarsi come documento completo e di facile accesso. Non tutti potevano pensare che nel caso di Francesco Cilea (1866 – 1950) la produzione fosse così vasta da coprire due compact disc (così come avviene nel caso di Ravel !). Gran parte di questi pezzi sono collocati cronologicamente nel periodo di attività più di successo per il Cilea operista. Ricordiamo che la produzione più famosa di Cilea nasce nel 1899 con Gina, approda al successo pieno con l’Adriana Lecouvreur del 1902, e termina precocemente con Gloria (1907). I pezzi per pianoforte testimoniano un certo successo del musicista quale autore di pagine orecchiabili e non particolarmente difficili, atte dunque a soddisfare l’allora ampio mercato dei pianisti dilettanti e qui vengono giustamente presentati in ordine cronologico (dai Tre piccoli pezzi del 1888 ai Tre pezzi op. 43 del 1923. Data l’importanza esaustiva dell’argomento affrontato in questi due cd, sarebbe stato apprezzabile annotare in tutti i casi l’anno di composizione e la casa editrice originaria, cosa che viene fatta solamente in alcune occasioni. Andando a rovistare sui siti delle biblioteche ci accorgiamo che i Due pezzi intitolati “Risonanze nostalgiche” e “Festa silana” vennero editi da Ricordi nel 1930, ma nulla di nuovo si nota ascoltando queste pagine più “moderne”, come se gli ingranaggi motori della storia della musica si fossero inceppati.
L’ultima parte del secondo cd è dedicata a pezzi senza numero d’opera, rielaborazioni tardive di pagine precedenti e pezzi a quattro mani. In questi ultimi Vincenzi è coadiuvato dal pianista Marco Gaggini, del quale ci siamo occupati nel recente passato sulla nostra rivista. Marco Vincenzi suona con appropriato senso stilistico senza cedere alla tentazione di proiettare questo repertorio verso posizioni di eccellenza che non troverebbero sufficienti giustificazioni.