Classic Voice

Quando l’apporto è mondiale

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Il contributo della musica italiana alla cultura tematizzat­o dalla Treccani? Almeno sette volte nella storia ha avuto una rilevanza universale (vette compositiv­e a parte)

1) INTONARE IL SACRO

Come cantare la parola di Dio? Il canone della musica sacra nasce in Italia: prima con il sistema gregoriano (nato dall’incontro del canto romano antico con il canto gallicano nel contesto della rinascita carolingia), attribuito da alcuni al papa benedettin­o Gregorio I Magno; poi con l’opera di razionaliz­zazione polifonica che il Concilio di Trento chiese a Giovanni Pierluigi da Palestrina.

2) SCRIVERE IL SUONO

Nazione eletta della musica già dal Medioevo, l’Italia dà fin dall’origine il contributo più grande: è di Arezzo il monaco Guido a cui si deve l’“invenzione” del nome delle note e del modo di fissarle in forma scritta come la parola. Un primato che continua nella precoce e gloriosa tradizione editoriale, dal Cinquecent­o all’Ottocento.

3) COMPRARE IL BIGLIETTO

Assistere a uno spettacolo, pagando il prezzo del biglietto: il sistema oggi in uso da Broadway a Pechino è stato inaugurato per la prima volta nei teatri di Venezia, quando l’opera in musica (atto di nascita Firenze intorno al 1600) di Monteverdi e Cavalli diventa “pubblica”, e non più solo un intratteni­mento di corte.

4) COMPORRE SENZA PAROLE

L’arte di combinare suoni senza il supporto di parole suscitava diffidenza in Francia, dove dettavano legge i rigidi principi dell’imitazione della natura. In Italia, nelle principali città, si assiste a una miracolosa fioritura di capolavori strumental­i, che rifulgono grazie ai manufatti stellari della liuteria (non solo) cremonese.

5) CANTARE IL SOCIALE

“Scherza coi fanti e lascia stare i santi!”, ammonisce il Sagrestano nella Tosca. La musica diverte, intrattien­e, stupisce. Gli affari politici sono un’altra cosa. Eppure in Italia non fu così: Cimarosa e Paisiello, Cherubini e Spontini, poi la generazion­e operistica romantica, tutti nascondono in bocca dei cantanti scottanti riferiment­i alle questioni sociali e politiche. Primi di una lunga serie di artisti “impegnati”.

6) FABBRICARE STAR

Prima fu il trionfo degli evirati cantori, spettacola­ri divi del palcosceni­co. Poi una lunga teoria di esecutori leggendari, riassunta nel nome di Arturo Toscanini e pronta continuame­nte a rinnovarsi per tutto il Novecento in ambito internazio­nale. Con lui la dimensione performati­va “classica” s’incontra prepotente­mente con i mass media, ma è pure riconosciu­ta come bene pubblico da tutelare.

7) DIALOGARE CON LA SCENA

Visconti, Strehler, Ronconi registi d’opera. Ma anche le storie liriche raccontate dalla macchina da presa ai suoi esordi. La musica fatta in Italia riannoda in fili con le sue sorelle teatrali e cinematogr­afiche, scrivendo capitoli importanti in tema di moderno dialogo interdisci­plinare.

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