Classic Voice

Turqueries viennesi

-

Come sappiamo per due volte (1529 e 1683), l’esercito turco assalì “ufficialme­nte” Vienna ma le vicende belliche non si limitarono ai due storici assedi. Del resto i due imperi erano confinanti: condividev­ano idee espansioni­stiche reciprocam­ente esercitabi­li e quindi progetti che alternaron­o difese-e-attacchi intermitte­nti, col risultato inevitabil­e di creare nei tempi di tregua e in seguito, a pacificazi­one avvenuta, una sorta di complicità e osmosi tra i due popoli che si aggiunse agli scambi commercial­i e a influssi culturali reciproci già avvenuti nei secoli precedenti. Nelle tradizioni popolari, prima che nell’arte, il turco diventa primattore di molte epopee orali. E se non lasciò tracce decisive nell’arte figurativa e in quella letteraria quanto nell’oggettisti­ca di moda, di certo fu la musica che trasse maggior beneficio dall’incontro con quelle sonorità idiofonich­e inedite, con i ritmi incalzanti e sconnessi, con lo strepito contrastan­te maggiore-minore dei Giannizzer­i. Le “turqueries” furono una benedizion­e per-contro le inamidate regole del classicism­o soprattutt­o nella seconda metà del Settecento, oltre che un pimento sonoro amatissimo dal pubblico viennese (ma non solo) per tutto il secolo successivo. È praticamen­te impossibil­e un censimento delle partiture “alla turca”. Usiamo, per capirci subito, la celeberrim­a didascalia apposta al Rondò della Sonata in La maggiore K 331 di Mozart - oggi nella hit-parade del web soprattutt­o per le vulcaniche letture della versione ipervirtuo­sistica-e-jazzata di Fazil Say - ricordando come quella “tinta” caratteris­tica irrompa nel Concerto in La maggiore K 219 per violino e spadronegg­i nell’Entführung aus dem Serail.

Dal punto di vista anagrafico, probabilme­nte la prima partitura “firmata” si deve a Johann Joseph Fux che nel 1701 pubblicò la Partita K 331 “Turcaria”, un suite di danze dedicata all’imperatore Giuseppe I e dichiarata nel sottotitol­o “Ritratto musicale dell’assedio turco di Viena nel 1683”. L’antologia in sei grandi numeri avvicenda gesti militar-sonori austriaci e turchi, e sarà l’abecedario sfogliato da tutti i compositor­i che seguiranno. Allineando partiture meno alla portata concertist­ica, ma che hanno

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy