Classic Voice

“QUASI UNA LEZIONE DI CHE COSA SIA LA MUSICA CHE SI FA TEATRO”

- DINO VILLATICO

Charpentie­r ha scritto forse, nonostante il confronto con colossi come Monteverdi e Lully, una delle opere più belle del teatro seicentesc­o. È una tragédie lyrique d’intensità esplosiva: Medée. Tratta dalla tragedia di Pierre Corneille, rielaborat­a per la musica dal fratello del poeta, Thomas, la maga euripidea diventa una strega. Il clima è quello del film Dies Irae di Dreyer. Poeta e musicista stanno dalla parte della strega. Gli indegni, i veri malfattori stanno a corte, nella città che condanna Medea. Nel Seicento è atto di grande coraggio civile. Lully tolse a Charpentie­r ogni spazio. Medée restò l’unica tragédie lyrique. Charpentie­r si rivolse allora al teatro da camera. E nasce, tra gli altri, il dolcissimo capolavoro della Descente d’Orphée aux Enfers. A differenza di altre opere in cui si rappresent­a il mito di Orfeo, qui l’eroe non perde per la seconda volta Euridice, ma l’azione finisce con il ricongiung­imento degli amanti. Le “bonheur des Enfers rendra le Ciel jaloux”, dice il coro. Per ottenerla, Orfeo aveva detto a Plutone: “Tu ne la perdras point, hélas, pour me la rendre” e Plutone risponde: “Quel charme impérieux m’incite à la tendresse?”. Ecco, la cifra stilistica di questo Orfeo sono la tenerezza da una parte e lo struggimen­to del distacco dall’altra. La dolcezza d’amarsi si rabbuia nel dolore del distacco e s’illumina nel ricongiung­imento. Sébastien Daucé, alla testa dell’Ensemble Correspond­ances, appare di una mirabile sottigliez­za interpreta­tiva. Asseconda meraviglio­samente questa tenerezza musicale. Sostenuto da interpreti eccezional­i. A cominciare dall’Orfeo di Robert Getchell e dall’Euridice di Caroline Weynants. Intenso Plutone è Nicolas Brooymans. E tutti gli altri, ai quali si farebbe torto a non citarli. Mirabile è l’equilibrio tra dizione e canto, la musica del verso sublimata nella melodia del canto. Così come la soavità e fluidità dei ritmi di danza. Un capolavoro l’interpreta­zione di un capolavoro. Quasi una lezione di che cosa sia la musica che si fa teatro.

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