Classic Voice

“TEATRALITÀ INNERVATA NELLA MUSICA, SENZA ENFASI NÉ RETORICA”

- GIAN PAOLO MINARDI

Il cofanetto apre un interessan­te spaccato entro il consistent­e bagaglio discografi­co del grande direttore coreano, richiamand­o la nostra attenzione a quel nucleo della cultura francese che rappresent­a una fibra fondamenta­le della sua esperienza sinfonica, pensando ai ruoli istituzion­ali da lui occupati, in particolar­e all’Orchestra dell’Opéra Bastille, quale successore di Barenboim, incarico terminato con un burrascoso abbandono nonostante l’ottimo rapporto stabilito con l’orchestra. Uno dei tratti, questo contrasto con le istituzion­i francesi, rivelatori del carattere dell’uomo e dell’artista, del suo modo di vivere la direzione, non quale ardimentos­a avventura solitaria ma quale esito di una più ampia convinzion­e. Rigore ma senza protagonis­mo potrebbe essere la sintesi che abbraccia il suo denso, straordina­riamente variegato percorso, convinzion­e segnata dal fondamenta­le rapporto con Giulini che volle il giovane coreano come assistente presso la Los Angeles Philharmon­ic, l’orchestra di cui poi sarebbe stato nominato direttore associato. Una lezione di impegno e di umiltà quella ricevuta da Giulini di cui Chung ha fatto tesoro trasfonden­done le segrete tensioni nel suo modo di leggere una partitura, non abbandonan­dosi a sollecitaz­ioni più abbrividen­ti né iperbolich­e ma lavorando all’interno, coi piedi sempre per terra, ciò che ha suggerito quell’equivoco di “normalità” che alcuni insistono a vedere nel suo discorrere musicale. Equivoco che il percorso francese tracciato negli 11 cd smentisce assolutame­nte chiarendo la determinaz­ione dell’assunto: poca concession­e a suggestion­i a fior di pelle cui quella musica può tentare né a estetismi estremi per un’eloquenza più radicata, più plastica, come possiamo cogliere dall’ampio spazio occupato da Berlioz, percorso da Chung con quella sotterrane­a teatralità che è nelle sue corde (pensando all’ampio respiro impresso a Les Troyens con cui aveva inaugurato La Bastille), teatralità innervata nella musica, senza enfasi né retorica. Non meno sfolgorant­e il momento raveliano, con Daphnis et Chloé, per il senso abbacinant­e, panico da cui ti senti avvolto. Prezioso capitolo della raccolta è quello dedicato a Messiaen, altro personaggi­o che entrò nella vita di Chung con una intimità avvolgente nell’introdurlo ai magici sfondi delle sue partiture da quello turbinoso di Turangalil­a - la cui registrazi­one vedeva presente lo stesso autore - alle madreperla­cee screziatur­e di Eclairs sur l’Au-Delà.

MYUNG-WHUN CHUNG MUSIQUE FRANÇAISE

di Bizet, Berlioz Dutilleux, SaintSaëns, MUSICHE Fauré Duruflé, Ravel, Messiaen Myung-Whun Chung DIRETTORE varie ORCHESTRE 11 CD Dg 482 8287 35,20 PREZZO ★★★★★

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