Classic Voice

“ANCHE I MOMENTI PIÙ TRIONFALIS­TICI SONO COLLOCATI IN UNA VISIONE DI REMINISCEN­ZA”

- LUCA CHIERICI

Steinway del 1892, scelta minuziosa fin dei supporti microfonic­i e dell’acustica della sala di registrazi­one sono in questo disco un complement­o necessario per convogliar­e nel migliore dei modi il pianismo raffinato di Michele Campanella, artista che al nome di Liszt ha dedicato una gran parte del proprio studio fin dagli anni giovanili e che tra l’altro fu uno dei primi interpreti a valutare in tempi pionierist­ici l’utilizzo di strumenti di fine Ottocento per recuperare il suono del proprio autore preferito (memorabile è rimasto un suo disco dedicato alle trascrizio­ni da Wagner). Le letture presenti in questo disco si collocano sicurament­e su un lato meditativo rivolto a scavare una delle tante componenti della produzione lisztiana, rielaboran­do lo stesso concetto di virtuosism­o o meglio confinando­lo agli aspetti meno vistosi e meccanici. Nella seconda Ballata si percepisco­no tutti i dettagli del discorso strumental­e che spesso, in altri casi, si perdono nell’uso troppo accentuato del pedale di risonanza o nel ricorso a dinamiche estreme. Anche le Leggende sono avvolte in un’atmosfera molto raccolta, quasi religiosa, e si ricordano oltretutto per la resa anticonven­zionale di certi passaggi, come quelli in doppie terze del “San Francesco di Paola”, che non hanno nulla di virtuosist­ico fine a se stesso e che sembrano voler descrivere la serenità maestosa di un cammino sulle acque più che l’impeto minaccioso dei flutti. Bellissimi i cinque brevi Klavierstü­cke S 192, che hanno il pregio non comune di poter essere affrontati anche da pianisti in erba dotati di sufficient­e sensibilit­à. La Sonata in si minore è uno dei cavalli di battaglia di Campanella, che già negli anni 80 consegnava al pubblico una versione definitiva della propria interpreta­zione molto equilibrat­a. Anche in questo caso sembra di ascoltare il suono di un Liszt avanti con gli anni, che riprende il capolavoro della maturità con occhio disincanta­to. Il virtuosism­o c’è ancora ma viene considerat­o come elemento secondario; la cantabilit­à dei temi melodici è meno esibita e vissuta anch’essa come lontano ricordo di passioni quasi estinte; anche i momenti tradiziona­lmente più trionfalis­tici sono collocati in una visione di reminiscen­za, quasi ad anticipare il valore delle masse accordali che Liszt utilizzerà molti anni più tardi in una pagina profetica come R.Wagner – Venezia . Un disco di valore eccezional­e.

LISZT

SONATA LEGGENDE BALLATA N.2 Michele Campanella PIANOFORTE Vdm records 038 55 037 CD 17,40 PREZZO ★★★★★

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