HIDALGO MÚSICA PARA EL REY PLANETA
La Grande Chapelle ENSEMBLE Albert Recasens DIRETTORE Lauda LAU015 CD 17,80 PREZZO ★★★★★
Aognuno il suo grand siècle: per la Spagna del Seicento si parla di siglo de oro, non senza una nota di risentimento verso la lunga decadenza successiva. Ciò che per la Francia di Luigi XIV (le Roi Soleil) fu l’accoppiata Molière-Lully ha un degno contraltare in area iberica nella collaborazione CalderónHidalgo al servizio di Filippo IV (el Rey Planeta); solo che certi Paesi hanno più talento nel marketing, e dunque alzi la mano chi da noi ha mai sentito una sola nota di Juan Hidalgo de Polanco (1614-1685), con l’eventuale eccezione di una recente riscoperta come La púrpura de la rosa. Il presente cd – pubblicato a fine 2015 sotto l’egida del Consejo Superior de Investigaciones Científicas, l’equivalente del nostro Cnr - potrebbe porre un argine all’oblio, almeno sul versante di un repertorio minore che tralascia le grandi produzioni teatrali di Hidalgo (zarzuela, opera) in favore di gioiellini da camera vocali e strumentali: villancicos e canciones líricas, queste ultime a loro volta suddivise in tonos a lo humano e a lo divino.
Su testi infarciti di barocchissime agudezas - magari più comprensibili in traduzione inglese o francese a fronte - fiorisce una scrittura informata allo “stile rappresentativo” italiano, specie ai tardi madrigali monteverdiani dai libri VII e VIII. Il recitativo è in prevalenza arioso con fluidi trapassi nell’aria o nel concertato a tre e quattro voci, il flessibile accompagnamento del continuo è cesellato dal timbro prezioso dell’arpa doppia cromatica, strumento di cui Hidalgo era virtuoso. Fra amor sacro e amor profano (sia pure con netta prevalenza del primo), in questo repertorio i confini sono assai labili, e di fatto non mancano esempi di
contrafactum in cui una tonada funziona altrettanto bene a lo humano come a lo divino. Viene in mente il Lamento di Arianna, che con pochi ritocchi lo stesso Monteverdi aveva santificato in Lamento della Madonna.