ARVO PÄRT ALLO SPECCHIO
il Saggiatore EDITORE 285 PAGINE 28 EURO
Collage über B-A-C-H (1964), Cantus in Memory of Benjamin Britten (1977-1980) e via elencando fino al Lamentate (2002) e oltre iscrivono il compositore estone fra i maggiori del nostro tempo. Ma a differenza di altri colleghi odierni, Pärt in Italia e nel mondo si è guadagnato una notorietà superiore. Una premessa idonea a sposare l’idea “che il successo legittimi qualche sospetto sulla qualità dell’opera che ne beneficia”. Ed è questo l’equivoco che Enzo Restagno - studioso dedito alla musica contemporanea - vuole dissipare. In queste conversazioni Restagno affronta ciò che lui stesso definisce “l’enigma di quella musica così sobria ma immensamente eloquente, così semplice all’apparenza ma anche così complessa nelle scansioni dei suoi respiri”. Il saggio è arricchito da esempi musicali, discografia selezionata e catalogo delle opere. La stesura, in forma di intervista, tocca moltissimi temi fra cui quello scottante del sodalizio fra compositori e interpreti, che Restagno definisce “uno degli aspetti più interessanti del divenire dell’arte musicale”. E Pärt gli risponde che “è un gran regalo per i compositori avere a disposizione musicisti eccellenti e io, in questo senso, ho avuto molta fortuna. Ho infatti collaborato a lungo con musicisti come Gidon Kremer, Järvi, Tonu Kaljuste, Saulus Sondeckis e altri. La nuova musica di solito suscita sia nel compositore sia negli interpreti molte domande e molti problemi; per questo è necessario contare su un minuzioso lavoro di preparazione che va svolto insieme”.