Cavalleria e Pagliacci con Delbono regista
Il titolo biblico giunge a Napoli nel teatro che il Pesarese scelse per sperimentare opere serie. Giorgio Giuseppini nel ruolo del titolo, Carmela Remigio in quello di Elcìa
Per il Teatro di San Carlo di Napoli compose nove opere serie dove gli fu possibile sperimentare. Tra queste Gioachino Rossini scrisse anche Mosè in Egitto che qui debuttò nel 1818. Dal 15 al 20 marzo quest’opera in tre atti ritorna nel capoluogo partenopeo in un allestimento della Welsh National Opera firmato da David Pountney. Una messinscena che, dopo i primi dieci minuti raffiguranti la piaga dell’oscurità e resi in sala con un totale blackout, regala al pubblico del Teatro di San Carlo un’esplosione di colori sgargianti con abiti rossi ed arancio che caratterizzano gli egiziani, blu e verdi per gli ebrei. In questa ambientazione si muove infatti la vicenda che vede Rossini interpretare musicalmente l’Esodo, il secondo libro della Torah ebraica e della Bibbia cristiana, sbalzando la figura di un Mosè in perenne rapporto col suo Creatore ed il suo popolo. Sotto la direzione d’orchestra di Stefano Montanari, questo titolo, scelto per celebrare il 150° anniversario della morte di Rossini, vanta nel cast nomi importanti di rossiniani doc come Alex Esposito, Enea Scala e Giorgio Giuseppini nel ruolo del titolo, oltre al debutto come Elcìa di Carmela Remigio. A.G.
Mosè in Egitto di Rossini Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo
Dir. Stefano Montanari. Regia di David Pountney
Napoli, Teatro di San Carlo, dal 15 al 20 marzo