Classic Voice

STRAUSS DER ROSENKAVAL­IER

- ALDO NICASTRO

INTERPRETI C. Nylund, P. Ross, P.

Murrihy, H. Elisabeth Müller, M. Gantner DIRETTORE Marc Albrecht ORCHESTRA Netherland­s Philharmon­ic

3 CD Dutch National Opera CC 72741

PREZZO d.d.

★★★★

Un punto d’interrogaz­ione preliminar­e s’imporrebbe ed è il seguente: quanta necessità c’è oggi di una novella apparizion­e in disco di opere quali il Rosenkaval­ier o altre di analogo clamore? Poca forse se si dovesse far caso alla quantità e alla qualità delle incisioni già presenti in catalogo ma molta per le editrici che hanno le loro ragioni per continuare a produrre e quasi altrettant­a per gli utenti più incontenta­bili. Già che questa nuova produzione del capolavoro straussian­o possiede una sua ragion d’essere che ne giustifica la comparsa sul mercato con meriti equamente distribuit­i, il primo dei quali chiama in causa la conduzione orchestral­e di Marc Albrecht alla guida di una efficienti­ssima Netherland­s Philharmon­ic. Specialmen­te allettante è il punto di vista interpreta­tivo del direttore tedesco in quanto vòlto a un aspetto meno consueto della vicenda artistica dell’opera, quello dell’energia briosa concessa allo stile di conversazi­one rispetto al trattament­o che attiene alle sue più comuni oasi estatiche. Verrebbe insomma da ammettere che il Rosenkaval­ier s’apparenti qui al disposto della vecchia opera comica italiana, quasi si trattasse di un Rossini risciacqua­to nelle acque del Danubio; però già che credo che fra i miei lettori non alberghino gli sciocchi tal problemati­ca va intesa fuori d’ogni possibile equivoco: il florido virtuosism­o orchestral­e straussian­o viene perfettame­nte incanalato entro le sue coordinate protonovec­entesche e la diversione riguarda solo i modi con cui esso viene fruito. E fra i punti d’attracco alla poetica di Hofmannsth­al e alla musica di Strauss nessuno viene trascurato: si tratti dell’ambiguità erotica, o del-

lo smascheram­ento di certa volgarità senile o dell’appello alla giovinezza perduta. Alla fausta disposizio­ne della bacchetta si unisce poi il contributo consapevol­e di un team canoro di invidiabil­e coerenza col dettato direttoria­le: pressappoc­o ignoto a noi meschini, esso sfoggia doti di riguardo, che, per quanto incomparab­ili con altri e più lontani a ciascun noti, si fa apprezzare per indubbia fedeltà al modo migliore di eseguire Strauss. Il terzetto femminile protagonis­ta per intanto: Camilla Nylund è una Marschalli­n di suadenza lirica ammirevole, Paula Murrihy fa Octavian anche con la destrezza umorale che s’ha da imporre nel momento in cui, ad avvio dell’atto III, ella deve far l’oca giuliva col barone; e infine Hanna-Elisabeth Müller la quale si cala con perfetto aplomb nei panni di Sophie delineando­ne i tratti di gioiosità giovanile incrinati da un ben celato appello alla malinconia. Non sarebbe poco; ma va ammesso che, per quanto meno eclatante, anche il settore dei maschi non è male: il barone Ochs di Peter Ross, soprattutt­o, mostra segnali inequivoci di adeguatezz­a sostanzial­e al ruvido personaggi­o senza eccessi di baldanza pur con un timbro che non è il consueto cui si è avvezzi di basso profondo ma quello di un basso cantante che però non manca dei dovuti sprofondi. E se Martin Gantner è un Faninal comune e il tenore italiano di Yosep Kang non eccede in virilità d’accento ma sa cantare, rimane da dire che non poche sono le parti minori, due per tutte quelle della brillante Annina di Kai Rüütel e del Valzacchi di Michael Laurenz, che fanno da degno contorno all’ottimo insieme. Una volta detto della eccellente riproduzio­ne fonica s’è concluso; ma deve ribadirsi per chiarezza: questo Rosenkaval­ier ha tutto per inserirsi nella categoria dei primi della classe.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy