SCHUBERT, SCHUMANN VALI
HOME
Kian Soltani
VIOLONCELLI
Aaaron Pilsan.
PIANOFORTE
CD Deutsche Grammophon 479 8100
18,60
PREZZO ★★★
Ormai il tema è inevitabile; per divulgare, per vendere o semplicemente per non spaventare. Home è il titolo che sta sopra a tutto, a Schubert e Schumann, ma ancor prima ai nomi dei due solisti, giovani e belli (Soltani è del ‘92 e Pilsan del ’95). Parrebbe il solito mix, ma alla fine dell’ascolto si può essere indulgenti: il tema della “casa” ha un senso.
Il terzo autore del programma, Reza Vali, è un iraniano classe 1952 emigrato in Europa molti anni fa. Kian Soltani è un violoncellista di famiglia persiana nato a Bregenz, austriaco per nascita, studi e cultura, già segnalato alle Schubertiadi di Hohenems e solista nella West Eastern Divan Orchestra di Barenboim; Aaron Pilsan ha pure rami familiari mediterranei ma identiche nascita, radici e cultura austriache. Dunque? Il tema è chiaro: i due solisti, espressione dell’Europa ormai geneticamente multietnica, si trovano a casa nello Schubert malinconico della Sonata per Arpeggione in la minore, nello Schumann dei 3 Fantasiestücke op.73 e dell’ Adagio e Allegro in La bemolle maggiore; pagine cui aggiungono la Nacht und Träume nella prima parte e Du bist eine Blume nella seconda, per via della loro cantabilità.
Ma Soltani e Pilsan sono a casa loro anche nei Canti popolari persiani di Reza Vali, che propongono in prima registrazione: pagine di carattere, non troppo esposte sul versante del folklore, che alzano lo sguardo del violoncello e del pianoforte verso una classicità “fuori le mura”. Quanto a interpretazione, i due romantici suonano un po’ timidi, eppure Soltani è un violoncellista di rispetto, inappuntabile nell’intonazione e sensibile nell’espressività, e Pilsan accompagna con discrezione. Il senso dell’album è nel dialogo fra due mondi che il “colore” del violoncello mette in vibrazione, soprattutto nel finale: una Danza del fuoco persiana che è un pezzo di Soltani e un suo bis di repertorio. Brillante.