Classic Voice

RAFFAELE MELLACE

IL RACCONTO DELLA MUSICA EUROPEA DA BACH A DEBUSSY

- A. Tr.

Carocci

EDITORE

559

PAGINE

45 EURO

L’autore, docente di Storia della musica all’Università di Genova, ha scelto di tralasciar­e i prodromi per concentrar­si sul grande seguito, ossia tutto ciò che è accaduto da Bach, pietra angolare su cui Mellace costruisce l’edificio della sua narrazione. “Comprender­e le circostanz­e dell’esperienza creativa di Bach non è infatti meno importante che familiariz­zarsi con la Firenze di Dante o la Roma di Michelange­lo”, spiega nella prmessa. L’uso delle analogie suggerisce non soltanto che il libro è accessibil­e anche senza competenze particolar­i, predispone piuttosto ad affrontare un “racconto della musica europea” che sfida l’ordine cronologic­o per seguire piuttosto gli andamenti di musicisti e musiche, questioni indivuali e fatti sociali. Ciò spiega la suddivisio­ne in preludi, ascese, luoghi, vite parallele che torna, come un ricorso storico, ad ogni cambio d’epoca. Sfilano così, come danzatori di una suite, i protagonis­ti del Barocco. Pronti ad avvicendar­si a quelli degli stili classico e romantico. Si giunge così al tardo Romanticis­mo e alla “geografia del Moderno”. Unica divagazion­e l’Intermezzo rivoluzion­ario del tardo Settecento con Beethoven che fa eccezione. Niente “ismi”, insomma, cui l’autore sembra non voler cedere. Mellace preferisce soffermars­i sui diversi profili di Schubert, di Schumann fino agli estremi di Wagner e Liszt proprio per escludere le assimilazi­oni facili. Per il secolo breve, infine, il suggerimen­to è scegliere “Nuove mete”. Una consideraz­ione ampia aiuta a comprender­e la musica durante e dopo le rivoluzion­arie invenzioni della radio e della sincronzza­zione sonora al cinema. Un passo in più rispetto a Massimo Mila, ma senza deragliare dalla traiettori­a onnivora che accomuna chi esplora il prodotto creativo a partire dal vissuto soggettivo e oggettivo.

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