SAINT-SAËNS PROSERPINE
V. Gens, M.-A. Henry, F.
Antoun, A. Foster-Williams, J. Teitgen e altri ORCHESTRA Münchner Rundfunk
CORO Flemish Radio
DIRETTORE Ulf Schirmer
2 CD + LIBRO Ediciones Singulares ES1027
PREZZO 37
★★★★
“Insisto nel considerare eccellente la Proserpine.
Il futuro proverà che avevo ragione”. Ancora nel 1902 Camille Saint-Saëns, padre di 13 opere, sentiva assai altamente della sesta fra le sue figlie nel genere scenico: un drame lyrique del 1887, relativamente breve coi suoi circa 100 minuti suddivisi in quattro atti. La posterità gli ha invece preferito Samson et Dalila,
più oratorio in forma scenica che non vera opera; per non dire che gli specialisti gli antepongono Ascanio o magari Henri VIII. Che dire? Certo non mancano alla Proserpine
pagine magistrali: ad esempio la Siciliana e la Pavana del prim’atto, i cori di monache che incorniciano il secondo, la canzone bacchica e la tarantella nel terzo, l’intermezzo che preannuncia il tragico scioglimento del quarto. Ma la drammaturgia del libretto di Louis Gallet trabocca di un color locale (italiano e rinascimentale) da romanzaccio d’appendice, mentre proprio di cartapesta appare la protagonista: una cortigiana innamorata e gelosa che per mobbizzare la rivale assolda un brigante e si traveste da zingarella indovina, indi tenta di pugnalarla e infine si suicida augurando ogni bene alla coppia felice. E dire che per documentarsi Camille andò in visita a Firenze; ma è noto che a lui piaceva fare il globetrotter, dunque non c’è da tenerne gran conto.
Il presente doppio cd, assai pulitamente registrato dal vivo (e chi oggi ha ancora i mezzi per incidere in studio un’opera completa?) offre un’immagine quanto mai lusinghiera di un titolo pressoché sconosciuto. Merito anzitutto dell’orchestra monacense e del suo direttore Ulf Schirmer, specialista in riesumazioni; poi di un cast dove Véronique Gens (Proserpine) incanta con le cesellate finezze della dizione e un’espressività contenuta
nei limiti del buon gusto. Era tanto facile cedere alla tentazione di sbracare in un ruolo così corrivo, quasi da soprano verista! Angiola di nome e di timbro la sua rivale MarieAdeline Henry; del pari bravo ragazzo il di lei amante Sabatino (Frédéric Antoun), cui non pare necessario esibire squilli da Heldentenor, alla faccia di chi continua a parlare di wagnerismo a proposito del Saint-Saëns operista. L’accento rugginoso e non troppo francofono del baritono Andrew Foster-Williams fa di lui un credibile Squarocca, molto alla Sparafucile con un tocco aggiunto di ebrietà alcoolica che non disdice al personaggio. Jean Teitgen (Renzo) e il tenorino Mathias Vidal (Orlando) hanno poco da cantare ma lo fanno con buona tecnica e competenza stilistica; e bene anche gli altri comprimari. Il coro della radio fiamminga mostra di possedere una delicata sezione femminile.
Come d’uso per le edizioni del Palazzetto Bru-Zane, i cd paiono un gadget rispetto al volume cartonato che precariamente li ospita entro le taschine dei contropiatti. La soluzione piacerà agli ascoltatori più bramosi di erudizione storico-critica; agli audiofili un po’ meno, ma non si può contentare tutti.