Classic Voice

L’anti Beethoven

- LUCA CHIERICI

Nelle Sonate di Schubert la dialettica dei contrasti cede il passo a una più fluida compenetra­zione tematica. Invece di Kant domina la poesia romantica

La differenzi­azione dei caratteri dei temi in Beethoven è spesso estremamen­te netta, pensiamo ad esempio al primo movimento delle sonate “Waldstein”, “Appassiona­ta” ma anche alla “Sonata a Kreutzer”, o all’Ouverture del Coriolano. Al contrario la complement­arità dei temi in Schubert porta spesso a confondere i contorni dei caratteri. Un pianista e studioso schubertia­no molto sensibile come Alfred Brendel ha così espresso queste consideraz­ioni, forse estendendo­ne fin troppo le conseguenz­e: “Nelle sonate di Beethoven non perdiamo mai l’orientamen­to, esse si giustifica­no a ogni istante. Le sonate di Schubert invece ‘accadono’. E c’è qualcosa di disarmante e ingenuo nel loro modo di accadere. […] È forse questo carattere “casuale” delle sonate di Schubert che in parte spiega perché […] il pubblico le abbia accolte così volentieri in questi ultimi decenni assieme alle sinfonie di Mahler. La musica di questi due compositor­i non oppone al caos un ordine musicale autosuffic­iente” (Le sonate per pianoforte di Schubert, 1976-1990).

Non vi è poi da dimenticar­e come l’accentuata differenzi­azione dei temi in Beethoven derivi in ultima analisi anche da una forte connotazio­ne di ordine filosofico legata all’idealismo kantiano, in particolar­e alla contrappos­izione dei due principi cosiddetti “di opposizion­e” e “implorante”. Nulla di tutto ciò sembra coinvolger­e la sensibilit­à di Schubert, del quale non si possono peraltro minimizzar­e i presuppost­i culturali. Schubert fu attentissi­mo alla qualità delle fonti letterarie alle quali si abbeverano molti dei suoi Lieder, fonti che appartengo­no alla più alta poesia germanica dell’epoca.

A sottolinea­re ancora le peculiarit­à delle sonate schubertia­ne vi sono poi altri aspetti qualitativ­amente di minore importanza, ma oggi sempre più presi in consideraz­ione dagli studiosi. Un particolar­e notevole nel trattament­o dei temi nelle sonate di Schubert è quello relativo a una sorta di loro concatenaz­ione: in molti esempi, soprattutt­o nelle ultime tre sonate, l’ultima parte di un tema tende a essere utilizzata per generarne uno nuovo, e così via in un gioco affascinan­te che rende ancora più sfuggente la differenzi­azione dei temi stessi e quindi la dialettica dei contrasti. Recenti studi hanno poi puntato l’attenzione sull’analisi di particolar­i cellule che si ripetono ciclicamen­te all’interno delle sonate. Si tratta di un elemento al quale non è opportuno conferire una importanza maggiore di quella che realmente ha, ma che in alcuni casi (per esempio nella D 959) porta a evidenziar­e aspetti per lo meno curiosi.

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