L’anti Beethoven
Nelle Sonate di Schubert la dialettica dei contrasti cede il passo a una più fluida compenetrazione tematica. Invece di Kant domina la poesia romantica
La differenziazione dei caratteri dei temi in Beethoven è spesso estremamente netta, pensiamo ad esempio al primo movimento delle sonate “Waldstein”, “Appassionata” ma anche alla “Sonata a Kreutzer”, o all’Ouverture del Coriolano. Al contrario la complementarità dei temi in Schubert porta spesso a confondere i contorni dei caratteri. Un pianista e studioso schubertiano molto sensibile come Alfred Brendel ha così espresso queste considerazioni, forse estendendone fin troppo le conseguenze: “Nelle sonate di Beethoven non perdiamo mai l’orientamento, esse si giustificano a ogni istante. Le sonate di Schubert invece ‘accadono’. E c’è qualcosa di disarmante e ingenuo nel loro modo di accadere. […] È forse questo carattere “casuale” delle sonate di Schubert che in parte spiega perché […] il pubblico le abbia accolte così volentieri in questi ultimi decenni assieme alle sinfonie di Mahler. La musica di questi due compositori non oppone al caos un ordine musicale autosufficiente” (Le sonate per pianoforte di Schubert, 1976-1990).
Non vi è poi da dimenticare come l’accentuata differenziazione dei temi in Beethoven derivi in ultima analisi anche da una forte connotazione di ordine filosofico legata all’idealismo kantiano, in particolare alla contrapposizione dei due principi cosiddetti “di opposizione” e “implorante”. Nulla di tutto ciò sembra coinvolgere la sensibilità di Schubert, del quale non si possono peraltro minimizzare i presupposti culturali. Schubert fu attentissimo alla qualità delle fonti letterarie alle quali si abbeverano molti dei suoi Lieder, fonti che appartengono alla più alta poesia germanica dell’epoca.
A sottolineare ancora le peculiarità delle sonate schubertiane vi sono poi altri aspetti qualitativamente di minore importanza, ma oggi sempre più presi in considerazione dagli studiosi. Un particolare notevole nel trattamento dei temi nelle sonate di Schubert è quello relativo a una sorta di loro concatenazione: in molti esempi, soprattutto nelle ultime tre sonate, l’ultima parte di un tema tende a essere utilizzata per generarne uno nuovo, e così via in un gioco affascinante che rende ancora più sfuggente la differenziazione dei temi stessi e quindi la dialettica dei contrasti. Recenti studi hanno poi puntato l’attenzione sull’analisi di particolari cellule che si ripetono ciclicamente all’interno delle sonate. Si tratta di un elemento al quale non è opportuno conferire una importanza maggiore di quella che realmente ha, ma che in alcuni casi (per esempio nella D 959) porta a evidenziare aspetti per lo meno curiosi.