Classic Voice

PROKOFIEV 20° CANTATA FOR THE ANNIVERSAR­Y OF THE OKTOBER REVOLUTION

- DINO VILLATICO

Kiril Karabits DIRETTORE Staatskape­lle Weimar

ORCHESTRA

Ernst Senff Chor Berlin

CORO

audite 97.754 CD

16,60

PREZZO

★★★★

Prokofiev non è il solo compositor­e che abbia composto musiche d’occasione, celebrativ­e. Puccini ha scritto un Inno a Roma, nel 1919, di cui poi si fece un vanto il fascismo. Perfino Beethoven celebrò la vittoria contro i francesi, nel 1813, La vittoria

di Wellington o La battaglia di Vitoria, lui che si sentiva giacobino. Fu anzi, tra le sue partiture più acclamate. Ma sarebbe sbagliato giudicare queste musiche d’occasione contenutis­ticamente, per l’occasione che le ha fatte nascere. Ciò che distingue un vero compositor­e da uno scribacchi­no è la qualità della sua scrittura. E allora anche Beethoven - nonostante colpi d’effetto come la partecipaz­ione dei fucili - non dimentica mai di scrivere una musica elaborata, diversa da quella degli altri. E così fa anche Prokofiev. In fondo anche le colonne sonore per Aleksandr Nevskij, Ivan il Terribile, La congiura dei boiari, sono musiche celebrativ­e e di occasione. Ma che musiche! Così anche queste, che sfoggiano un’orchestra mirabile, cori stupendi. L’apertura è un colpo di genio: puro rumore che introduce il “fantasma che si aggira per l’Europa”, e cioè il comunismo. L’intento retorico è mascherato da una strumentaz­ione formidabil­e e da un vitalismo ritmico inimitabil­e. La tavolozza timbrica è inesauribi­le, e modernissi­ma. Visionario l’uso del contrappun­to che divide le masse sonore. Coinvolgen­te poi il canto corale monodico a pieno volume, come una marcia trionfale. Sarebbe un errore madornale liquidare queste musiche come retorica di partito perché celebrano il comunismo. Prokofiev aderì entusiasti­camente al nuovo assetto sociale della Russia. Ciò potrà disorienta­re o disgustare l’anticomuni­smo viscerale di molti, ma nemmeno costoro potranno negare che anche questa è una grande musica. Il che dimostra che qualsiasi lettura ideologica dell’arte è sempre sbagliata. Se lo ricordino coloro che si scandalizz­arono per il premio Nobel a Dario Fo. Bellissima interpreta­zione dell’orchestra di Weimar e del Coro Ernst Senff di Berlino diretti da Kirill Karabits.

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