PORPORA GERMANICO GERMANIA IN
M.E. Cencic, J. Lezhneva, INTERPRETI M.-E. Nesi, J. Sancho, D. Idrisova, H. Bennani
Jan Tomasz Adamus
DIRETTORE
Capella Cracoviensis
ORCHESTRA
3CD Decca 4831523
37,50
PREZZO
★★★★
Sempre più confermata la situazione odierna delle registrazioni operistiche in studio: tramontata pare definitivamente la sfilza di Tosche e Traviate, in sala d’incisione ci si va solo per il repertorio barocco, deputando alle riprese di recite dal vivo tutto il resto, che peraltro non è molto. A conferma, ancora una volta, che l’opera barocca “parla” al pubblico odierno - specie quello extraitalico - più di tutto il resto. I controtenori, poi, pare abbiano un potere contrattuale paragonabile a quello posseduto tanto tempo fa da certi big: Cencic è al riguardo tra i più quotati, sicché pare si debba a lui (che ha già inciso un recital tutto-Porpora in prossima uscita) l’incisione di quest’opera d’uno dei pochi compositori in grado di non essere completamente cancellati dalla grande ombra di Handel. Opera pregevole: la consueta rete d’intrecci amorosi nel quadro d’una lotta politica, che tanto fa assomigliare l’opera barocca a una delle serie televisive attuali, si srotola qui con insolita immediatezza narrativa, nel succedersi di recitativi incalzanti (dizione eccellente in tutti, quasi non c’è bisogno di libretto) e di arie invariabilmente molto belle, nelle quali gli iradiddìi virtuosistici hanno sempre una ragion d’essere espressiva.
Cencic è il consueto prodigio tecnico, e più che mai interprete di rara comunicativa. Julia Lezhneva sciorina meraviglie una dietro l’altra (i trilli, in particolare, sono fantasmagorici), e stavolta l’algida perfezione riesce qua e là a risultare espressiva. Termine di paragone, al riguardo, Mary-Ellen Nesi in una parte creata per il funambolico Caffarelli: tecnica meno scaltrita, forse, ma un ventaglio di colori e accenti che la virtuosa russa non guarda neppure da lontano. Intrigante scoperta, almeno per me, il tenore Juan Sancho: splendido timbro, linea morbida e luminosa, musicalità strumentale, doti d’interprete per niente comuni. Dilyara Idrisova e Hasnaa Bennani sono presenze relativamente nuove nel panorama barocco, ma si dimostrano cantanti tecnicamente ferratissime e interpreti di rara sensibilità. Adamus non l’avevo ancora ascoltato: la sua generica correttezza non mi pare competitiva con le assai più sfrenate fantasie che in fatto di agogica e dinamica mostrano i più noti direttori specializzati in questo repertorio.