STRUMENTALE
STRAVINSKIJ
CHANT FUNÈBRE LE SACRE DU PRINTEMPS
Riccardo Chailly DIRETTORE Lucerne Festival
ORCHESTRA
Orchestra
CD Decca 483 2562
18,60
PREZZO
★★★★
Acalamitare l’interesse di questo disco è ovviamente l’offerta, in prima registrazione mondiale, di un brano di Stravinskij considerato inesorabilmente perduto che un caso inaspettato ha fatto riaffiorare, agli inizi del 2015, dai polverosi archivi del Conservatorio di San Pietroburgo durante radicali operazioni di trasferimento. Si tratta di quel Chant funèbre per strumenti a fiato in memoria di RimskijKorsakov, composto dal giovane Stravinskij nell’estate del 1908 a Ustilug ed eseguito nell’autunno dello stesso anno a San Pietroburgo nella stagione dei Concerti Sinfonici Russi di Beljaev. Lo stesso compositore nella sua Autobiografia, accenna alla scomparsa del brano durante la Rivoluzione; non ricorda la musica ma ne rievoca il progetto, quello che prevedeva che ogni strumento sfilasse davanti alla tomba del maestro scomparso deponendo la propria melodia come una ghirlanda sullo sfondo di mormorii di tremolo ad evocare le voci di basso di un coro. Ricorda pure Stravinskij come considerasse quel brano come “il migliore dei miei lavori prima dell’Uccello di fuoco e il più avanzato nell’armonia cromatica”. Considerazioni che trovano riscontro nella sequenza scandita dal disco che dallo Scherzo fantastique e da Feu d’artifice , dove la traccia di Rimskij è riconoscibile pur nella disinvoltura con cui Stravinskij si muove tra il colorito materiale sonoro, ci porta alla clamorosa esplosione del Sacre di cui le Chant funèbre, con la sua sotterranea irrequietezza, sembra offrire una premessa tutt’altro che casuale. Il ritrovamento delle parti d’orchestra ha consentito l’allestimento della partitura che è stata proposta da Gergiev al Teatro Mariinskij il 2 dicembre 2016. A pochi mesi dopo risale questa registrazione dal vivo effettuata a Lucerna da Chailly con l’Orchestra del Festival, strumento duttilissimo sotto la bacchetta sensibile del nostro direttore, con la naturale prensilità con cui plasma la materia stravinskijana: un ricordo lontano, un croccante The Rakes’s Progress di un talentuosissimo ventenne.