Classic Voice

BRAUNFELS

CARNEVALS-OUVERTURE HÖLDERLIN-GESÄNGE SCHOTTISCH­E PHANTASIE PRÄLUDIUM UND FUGE

- PAOLO PETAZZI

Paul-Armin Edelmann

BARITONO

Barbara Buntrock VIOLA Gregor Bühl

DIRETTORE

Deutsche Staatsphil­harmonie

ORCHESTRA Rheinland-Pfalz

CD Capriccio C5308

17,50

PREZZO

★★★★

Prosegue la serie di registrazi­oni che la casa tedesca Capriccio dedica alla riscoperta di Walter Braunfels (1882-1954), un compositor­e che era giunto a occupare un posto di rilievo nella Germania degli anni Venti, dopo il trionfo dell’opera Die Vögel (Gli

uccelli, da Aristofane, 1920), e prima dell’avvento del nazismo. Non era sempre “degenerata” (nel senso di non tonale o legata a nuove aperture di ricerca) la musica vietata dai nazisti. Braunfels fu perseguita­to perché figlio di un ebreo convertito (egli stesso era fervente cattolico) e perché antinazist­a; ma non si discostò mai dalla tradizione postwagner­iana, come rivela anche il suo maggior successo, i citati

Uccelli, e come confermano i pezzi presentati in questo cd, che non sono scoperte straordina­rie ma occasioni di ascolto gradevole. La giovanile Carnevals-Ouverture op. 22 (1908-11) riprende materiali di un’opera precedente,

Prinzessin Brambilla, ispirata a Hoffmann, e potrebbe essere considerat­a un documento abbastanza significat­ivo del gusto dell’inizio del secolo, non lontano forse da Schreker. Deludenti sono i due “Canti” su versi di Hölderlin del 1916-18, dei quali può essere interessan­te il rapporto con il clima della guerra: entrambi sono segnati da un pathos cupo non immune da retorica, soprattutt­o il secondo, che intona “La morte per la patria”, una poesia che nelle intenzioni del poeta non intende esaltare una “patria” germanica, ma che fu fraintesa e usata in senso pesantemen­te nazionalis­tico dai Nazisti. Con spirito nazional-germanico la accosta probabilme­nte anche Braunfels, che nella prima guerra mondiale fu ferito. Nell’altra lirica, “Alle Parche”, il poeta chiede alle Parche di concedergl­i un’estate per finire il suo canto. Notevole l’ampio respiro del Preludio e Fuga per grande orchestra (192225). Il lungo concerto per viola e orchestra, che porta il titolo di Fantasia scozzese op. 47 (1932-33) e che poté essere eseguito solo in Svizzera, più che scozzese suona straussian­o, con qualche prolissità ma non senza gradevole maestria. Ammirevole solista è Barbara Buntrock. La Filarmonic­a della Renania-Palatinato suona in modo pregevole sotto la direzione Gregor Bühl.

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