RUTISHAUSER/GIGER AD LUMEN, TRANS LIMEN
Paul Giger VIOLINI
The Hilliard Ensemble
ENSEMBLE
Collegium Vocale & Tablater
CORI
Konzertchor
CD Divox CDX 21702
16,60
PREZZO
★★★★★
“Fino alla luce, oltre il confine” non é il titolo di quel che si suona, ma il suo pensiero, esplicito quanto basta per intuire quale musica si stia per ascoltare. Musica di meditazione, religiosa ma non solo, votata a risuonare nello spazio (sacro) per evocare risonanze interiori non necessariamente confessionali.
Due brani si dividono l’album, di due compositori svizzeri che condividono molte idee sul far musica. Il brano di Roman Rutishauser, classe 1960, s’intitola Tenebrae, è stato composto per e con l’Hilliard Ensemble, ora esteso a cinque voci, e si distende su sette responsori latini attinti dal volume dei testi che narrano della Passione. Parole di riflessione sull’oltreconfine che aleggiano nella chiesa di Sankt Laurenzen (San Gallo) con severità monastica. Gli strumenti linguistici sono quelli che conosciamo ormai liberati da Arvo Pärt, il canto a cappella, il gregoriano, le polifonie prerinascimentali. A increspare un ordito che spesso rallenta fin quasi a un canto parlato che collega l’antico al contemporaneo, nella vocalità di Tenebrae s’insinua a tratti il violino di Paul Giger (1952), strumentista e sperimentatore che alle spazializzazioni ha dedicato una vita. Nei suoi interventi c’è appena l’annuncio di quel che il suo brano, Pert Em Hru, amplierà con altro respiro nella seconda parte. Registrato nella cattedrale di San Gallo dal Collegium Vocale & Tablater Konzertchor diretto da Hans Eberhard, Pert Em Hru si muove su sentieri tintinnabulanti; le voci non sono tutto, ma entrano in libero dialogo con il violino e il violino d’amore di Giger, con David James, controtenore dell’Hilliard, con cembalo, organo e percussioni. Ed è un dialogo multidimensionale, perché le sorgenti si muovono nella cattedrale a complicare, in un gioco tangibile di vicinanze e lontananze, il tessuto di una musica molto più interrelata con le sperimentazioni timbriche contemporanee. Se Tenebrae è l’immobilità, Pert Em Hru è il movimento: musica più multiforme, dove lo strumentale può farsi sottilissimo o grande, rintocchi di crotali o ripieni di voci, organo, percussioni. Giger ha già pubblicato per la Ecm album bellissimi come Chartres, Alpstein, Ignis, Towards Silence; questo pezzo datato 2006-2007 è la polifonia delle sue raffinate ricerche in solitaria. Musica da occhi chiusi e immaginazione all’erta. Registrata con magistrale effetto presenza, ti mette al centro del suono e chiede solo di lasciarsi portare.