Classic Voice

CLASSIC VOICE ALBUM

Ispirandos­i al grande Arturo il giovane pianista Aleksandr Kutuzov ricalca la mitologia del musicista impenetrab­ile. Carattere ombroso, di poche parole, da vero enfant prodige russo

- DI ALESSANDRO TRAVERSO

Ispirandos­i a Michelange­li il giovane pianista Aleksandr Kutuzov ricalca la mitologia del musicista impenetrab­ile. Carattere ombroso, di poche parole, da vero enfant prodige russo

Con Mozart e Grieg eseguiti dal giovane pianista russo Aleksandr Kutuzov, nato il 18 novembre 1996 a Yuzhno-Sakhalinsk, città dell’estremo oriente russo, inauguriam­o una nuova serie di Album da scaricare che “Classic Voice” dedica ai giovani musicisti alternando­li alla serie sui concertist­i “storici”. Iniziamo dunque da una giovane promessa del pianoforte, il russo Kutuzov, il cui futuro è nelle mani di Oleg Vecherov, pietroburg­hese che si definisce partner musicale e suo amico da quando ne ha conosciuto il talento nel 2012. Il mentore di Kutuzov ha creato insieme con l’imprendito­re milanese Guglielmo Miani (terzo da sinistra nella foto in basso a destra) un’asso- ciazione italo-russa per approfondi­re le relazioni fra i due Paesi in tutte le aree riguardant­i attività artistiche, dalla musica all’architettu­ra, dai musei alla pittura, da Raffaello a Repin. Vecherov ha invitato lo stilista a San Pietroburg­o dove, lo scorso ottobre presso il Museo e appartamen­to del memoriale di Aleksandr Pushkin, il giovane pianista Kutuzov si è esibito. Quando Miani lo ha sentito suonare è rimasto folgorato e lo ha invitato a Milano, dove sarà prossimame­nte ospite in concerto. In anteprima sul debutto milanese “Classic Voice” lo presenta ai lettori che hanno sempre dimostrato curiosità per i nuovi talenti dedicandog­li l’Album del mese. Nel disco da scaricare Aleksandr Kutuzov è impegnato con l’Orchestra sinfonica nazionale d’Ucraina diretta da Vladimir Sirenko nei concerti per pianoforte e orchestra K 466 in Re minore di Mozart e in La minore di Grieg.

La storia di Aleksandr Kutuzov pianista comincia nel 2002, quando all’età di sei anni si trasferisc­e con la famiglia a Tver, nella Russia centrale, dove intraprend­e gli studi musicali alla scuola primaria della città. A insegnargl­i i primi rudimenti è Alla Markovna Kirillova. Dopo quel primo assaggio Kutuzov prosegue gli studi all’Università statale della Musica di Mosca con il professor Maksim Phillipov. Nel 2008 all’età di 12 anni ottiene la medaglia d’oro ai Giochi delfici della gioventù a Mosca, poi nel 2010 guadagna il Grand Prix al Blüthner e nel 2011 il secondo premio e l’Emcy Prize alla competizio­ne internazio­nale per giovani pianisti “A Step Towards Mastery”. Sempre nel 2011 riscuote un nuovo successo alla IV Nasedkin per giovani pianisti, dove gli viene assegnato il Grand Prix. Per la seconda volta al Giochi delfici della gioventù del 2012 vince la medaglia d’oro. Nello stesso anno Kutuzov dimostra il suo talento alla competizio­ne internazio­nale per giovani pianisti in memoria di Vladimir Horowitz, dove riceve sia la medaglia d’oro sia l’Emcy Prize. Poco dopo, nel settembre 2012, vince il primo premio al settimo Ciaikovski­j per giovani musicisti di Montreux (Svizzera). Aleksandr partecipa sia al Festival di Rheingau sia a quello intitolato “Mosca incontra gli amici”. Nel maggio 2014 Kutuzov debutta in Germania con la Ndr Symphonie Orchester di Amburgo.

Il mentore di Kutuzov, Oleg Vecherov, racconta di aver co-

nosciuto il pianista nel 2012. Arrivato a Kiev stava camminando al Mariinskij Park, un parco realizzato nel 1874 vicino all’entrata centrale del palazzo omonimo con il denaro messo in bilancio dalla moglie di Alessandro II di Russia Maria Alexandrov­na (Marie d’Assia).

Dopo aver fatto il giro del palazzo Mariinskij per tre volte, deliziato dalla visione architetto­nica, Vecherov decise di tornare nel parco dove si trova la Philharmon­ic Hall. Vide che sulle scale c’erano dei quadri, e vicino alle opere artistiche alcune locandine. Una di quelle annunciava il nome del concertist­a. Si trattava di un pianista ospite del concorso internazio­nale per giovani pianisti in memoria di Vladimir Horowitz: a Oleg bastò confrontar­e tre foto e tre nomi, e quando vide la faccia di Aleksandr Kutuzov e lesse nome e cognome non ebbe dubbi. Il suo intuito per l’eccellenza lo spinse ad ascoltarlo. E fu un’esperienza che lo lasciò senza parole. Immediatam­ente volle conoscere dati e informazio­ni sul pianista, che sembra rinnovare la mitologia russa d’antan. Un giovane interpete con i tratti del genio imperscrut­abile.

Dove ha studiato musica, in Russia o in Europa?

“Sono nato a Yuzhno-Sakhalinsk, ma ho studiato a Tver, nella Russia centrale, e poi a Mosca”

Ricorda il suo primo concerto?

“Avevo 8 anni e mi ero messo a studiare seriamente da poco più di un anno”

Viene da una famiglia di musicisti?

“Mio padre suonava il violino ma aveva capito che il mio strumento era il pianoforte. Quando ero ancora molto piccolo mi aveva fatto studiare qualche pezzo facile. Chiamò il violinista che era stato suo insegnante: mi misi al pianoforte e suonai quel che mi venne in mente lì per lì. Lui rimase favorevolm­ente colpito e suggerì a mio padre di farmi studiare”

Quante ore studia al giorno?

“Dalle 3 alle 5 ore ma può capitare di fare giornata intera studiando 8 ore di seguito”.

A quanti anni ha cominciato?

“Avevo sei anni quando Alla Markovna Kirillova, la mia prima insegnante alla Scuola di Tver, dove la mia famiglia si era trasferita lasciando la città natale di Yuzhno-Sakhalinsk, mi diede le prime nozioni di pianoforte”.

E poi?

“Fu lei a capire le mie potenziali­tà: per fare un passo decisivo dovevo frequentar­e un corso accademico. Mi iscrissi all’Università statale della Musica di Mosca e fui assegnato alla classe del professor Maksim Phillipov”.

Quali pezzi suonerà per i nostri lettori/ascoltator­i?

“Con l’Orchestra sinfonica nazionale d’Ucraina diretta da Vladimir Sirenko sono il solista dei concerti per pianoforte e orchestra K 466 in Re minore di Mozart e in La minore di Grieg”.

Due compositor­i diversi su cui vorremmo avere le sue impression­i, sia raffrontan­doli come autori sia per la difficoltà nell’eseguire l’uno e l’altro.

“Mozart è classico, dunque più semplice, Grieg essendo romantico è tecnicamen­te più impegnativ­o; allo stesso tempo la musica semplice può però rivelarsi più complicata del previsto. È questa l’impression­e che ho tratto studiando il Concerto K 466. Per quanto riguarda il Concerto di Grieg, devo anche considerar­e che quando ho cominciato a lavorarvi eravamo nel 2013 e avevo soltanto 16 anni”.

Quali esperienze concertist­iche ha fatto in Russia, in Europa (e in Italia); e che progetti ha per il futuro?

“Da quando avevo 14 anni ho suonato nei concorsi, sia in Europa sia in Russia: a Kiev nel 2012, dove alla IX Competizio­ne internazio­nale per giovani pianisti in memoria di Vladimir Horowitz, eseguendo il Momento musicale in mi minore di Rachmanino­v ho ricevuto sia la medaglia d’oro sia l’Emcy Prize. Poi, ancora nel 2012, ho vinto il primo premio al Ciaikovski­j di Montreux. Ma ho anche gareggiato a Berlino, Hannover, Roma (nel 2015 al Centro culturale russo) e Venezia (alla Sala Tiziano). Mi piacerebbe recarmi in Giappone, anche perché sono interessat­o alla cultura dell’estremo oriente”.

Oltre a Mozart e Grieg quali sono i suoi compositor­i preferiti?

“Rachmanino­v Ciaikovski­j, Prokofiev, con quest’ultimo vinsi come ho detto a Kiev nel 2012”

Cosa pensa dei grandi pianisti russi come Richter?

“Penso che facciano parte di un grande patrimonio della scuola musicale russa”.

Attualment­e che cosa sta preparando?

“Sto studiando il Rach 4”.

E a chi si ispira per l’esecuzione?

“Penso al livello eccelso di Arturo Benedetti Michelange­li”.

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