Classic Voice

MAYA YOUSSEF

SYRIAN DREAMS

- CARLO MARIA CELLA

Maya Youssef QANUN Barney MorseBrown

VIOLONCELL­O

Sebastian Laig

PERCUSSION­I

Attab Haddad

OUD

CD Harmonia Mundi HMM 902349

15,20

PREZZO

★★★★

Sogni siriani. Ma si possono fare sogni in Siria, oggi? Si può sognare “della Siria”, sì, e questo fa Maya Youssef, nata a Damasco, da famiglia di intellettu­ali progressis­ti, quando ancora nemmeno si poteva immaginare l’odio, il sangue e le macerie di oggi. E una bambina di sette anni poteva ancora permetters­i il non piccolo atto di coraggio di lasciare il violino per studiare il qanun, cordofono a pizzico che, come il pianoforte d’occidente, sta al centro dell’orchestra araba. Atto di coraggio perché il qanun è strumento per uomini, riservato a loro, forse perché l’intonazion­e certa, l’estensione e la ricchezza timbrica lo connotano di una autorità che nel mondo arabo non sembra possibile associare a una donna. Eppure al Conservato­rio di Damasco (di allora) Maya ha potuto formarsi per poi girare il mondo, prima mediorient­ale e poi occidental­e, fermandosi a Londra dopo lo scoppio della guerra nel 2011. Syrian Dreams è il sesto dei nove pezzi in raccolta, un’improvvisa­zione nervosa e inquieta che Maya dice suggestion­ata dall’eco delle bombe: “il primo pezzo che io abbia mai scritto”, l’ingresso in una dimensione solistica che il qanun permette e che lei si è conquistat­a. A parte Touta, tema tradiziona­le siriano trascritto e arricchito, gli altri sette sono brani strumental­i a guida qanun. L’unica voce estranea è quella del

violoncell­o, che però entra con piede leggero nei colori “altri” del gruppo e guida con riff molto familiare (a noi) ma efficace

Queen of the Night, il pezzo con più “drive” occidental­e. L’altra voce autentica, quella del oud, non suona in tutti i pezzi, ma solo nel tradiziona­le Touta e in

Le sette porte di Damasco, il più esteso e articolato, fra pause e scatti ritmici, meditazion­e e danza, bellissimo.

Syrian Dreams è “il mio personale viaggio nei sei anni della guerra”, dice Maya Youssef. Sentirvi una sensibilit­à tutta femminile è forse il tranello di un’altra suggestion­e, esterna e indotta. Ma se anche fosse, lasciarsi sedurre non è peccato.

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