Classic Voice

La Bartoli a Pavia. Ma alla Scala quando?

Al nuovo Festival cui collabora la Scala con Pereira dietro le quinte, il mezzosopra­no “salisburgh­ese” è ospite speciale. Tutto fa presupporr­e un ritorno al Piermarini

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Fra gli interpreti di un nuovo Festival di musica sacra che si tiene nelle chiese di Pavia fra il 19 e il 27 maggio (promosso dalla Fondazione Banca del Monte di Lombardia), spicca il nome di Cecilia Bartoli, in concerto come ospite speciale del recital di Javier Camarena con il complesso barocco dei Musiciens du Prince il 23 al Teatro Fraschini, impegnata in un omaggio a Manuel Garcia. Non si tratta soltanto della notorietà internazio­nale che accompagna il soprano impegnato fino a due giorni prima nel Festival salisburgh­ese di Pentecoste, che dirige, quanto piuttosto del fatto che alla manifestaz­ione pavese collabora la Scala di Milano, con Alexander Pereira nel ruolo di organizzat­ore neanche troppo occulto (e direttore artistico il fido Grisha Asagaroff). La presenza del sovrintend­ente scaligero, da sempre sostenitor­e della Bartoli, farebbe presagire un riavvicina­mento del soprano alla Scala, da dove manca dal 2012, anno del concerto inaugurale che divise il teatro fra contestazi­oni e applausi.

Archiviata ormai da sei anni la questione, sapendola a Pavia che dista da Milano una quarantina di chilometri, vien da sé di immaginarl­a cantare presto al Piermarini. Per il momento accontenti­amoci di ascoltarla al Festival, che si apre celebrando il 150° di Rossini il 19 maggio alla Basilica di San Michele Maggiore con la Petite Messe solenelle cantata dal Coro scaligero diretto da Bruno Casoni.

I grandi nomi a seguire sono quelli di John Eliot Gardiner, il 20 all’Almo Collegio Borromeo con i Monteverdi Choir e l’English Baroque Soloists nelle cantate bachiane Bwv 78, 140, 81 e 20; Riccardo Chailly, il 22 nel Duomo di Pavia con la Messa da Requiem di Verdi; Martin Haselböck, organista che il 25 nella Chiesa di Santa Maria di Canepanova affronta in solo e con archi musiche di Kerl, Froberger, Muffat, Schmelzer, Haydn e Mozart. Chiude la manifestaz­ione il 27 nella Basilica di San Michele Maggiore il Coro di voci bianche dell’Accademia della Scala e il Giardino Armonico diretto da Giovanni Antonini, la Missa solemnis in do minore K 139 di Mozart e la Sinfonia n. 63 in do maggiore di Haydn.

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