VERDI THE VERDI ALBUM
Sonya Yoncheva SOPRANO Massimo Zanetti
DIRETTORE
Münchner Rundfunk
ORCHESTRA
Sony 88985417982 CD
16,80
PREZZO
★★
Sempre splendido il colore timbrico con le sue vellutate ombreggiature, e sempre perfetta la dizione: che non è tuttavia la stessa cosa dell’accento, quantunque molto possa favorirlo. Fraseggio piuttosto risaputo, difatti, ma soprattutto terribilmente uniforme e dinamicamente piatto, così da rendere in pratica interscambiabili tutti i personaggi del recital (magrolino, peraltro, solo 54 minuti - magari la cabaletta dell’aria di Luisa avrebbe potuto essere inclusa): le due Leonore, Luisa, Desdemona, Elisabetta, Lina dello Stiffelio, Odabella e Abigaille. Lunga, la strada percorsa dalla Yoncheva dai trascorsi barocchi con Christie (che ha in programma di rinverdire tornando a Poppea l’estate prossima a Salisburgo: sempre a proposito, direi, la famosa frase della Callas “la voce non è un ascensore”...) a Norma e adesso a Verdi, en attendant il Pirata scaligero: e qualcosa mi pare sia andato perso lungo la via. Molti acuti, ad esempio, adesso hanno uno stridore metallico francamente ben poco bello: i do di “Tacea la notte”, della cabaletta di Odabella, peggiore di tutti quello di Abigaille, dove per giunta il vibrato - ben percepibile già negli altri due - diventa francamente preoccupante. Poi sembrano esservi curiosi problemi di tenuta del fiato: lunghe e incongrue pause inframmezzano i momenti topici di quasi ogni brano, come a prendere la spinta per superare l’ostacolo. I centri e la capacità di sfumare mantenendo corposo e opulento il suono continuano a essere i punti di forza d’una vocalità senza dubbio notevole, ma con diversi problemi che fanno capolino: soprattutto preoccupa certa instabilità della linea, che lede alquanto la fermezza del legato e che spesso, molto spesso, prelude a guai peggiori.