Classic Voice

VIVALDI

- CARLO VITALI

GLORIA Julia Lezhneva SOPRANO Franco Fagioli CONTROTENO­RE I Barocchist­i ENSEMBLE della Radiotelev­isione CORO svizzera Diego Fasolis DIRETTORE Decca 483 3874 CD 18,60 PREZZO ★★★★/★★★★★

Le composizio­ni qui registrate (Gloria Rv 589, Nisi Dominus Rv 608 e “Nulla in mundo pax sincera” Rv 630) sono, Stagioni a parte, le più discografa­te del Prete Rosso. Oltre l’effetto-traino della popolarità, una loro ennesima riproposta dovrebbe offrire un valore aggiunto in termini di autenticit­à della prassi esecutiva e/o di carisma degl’interpreti. Sul primo aspetto un purista potrebbe, con buona pace delle note di copertina a firma Nicholas Clapton, attenersi alle conclusion­i di Michael Talbot circa la destinazio­ne di questi lavori all’Ospedale della Pietà, dunque ad un organico tutto femminile. E allora perché un controteno­re e un coro misto? Si può rispondere che, vocalmente parlando, Franco Fagioli è un maschio per caso, intendendo con ciò non un ordinario falsettist­a bensì un verace mezzosopra­no dall’estensione sbalorditi­va e dal timbro ricco di armonici. Quanto all’eccellente coro di 26 elementi fra cui 6 tenori e 6 bassi, la sua tradiziona­le impostazio­ne cameristic­a e il prudente arretramen­to della microfonaz­ione contengono l’infedeltà entro limiti accettabil­i. Invece non v’è dubbio che fin dal duetto “Laudamus te” (traccia 3) l’accoppiata fra l’usignolo siberiano Julia Lezhneva e il più veemente ma anche lui tecnicissi­mo argentino produca un effetto inedito, sebbene divaricant­e rispetto a una scrittura che sulla carta prevedereb­be due soprani di peso quasi uguale. Dopo un tanto biglietto da visita non resta che assaporare i trilletti esultanti della Lezhneva a gara con l’oboe concertant­e (traccia 6), cui risponde l’ombrosa supplica di Fagioli con pertichini corali e violoncell­o obbligato (traccia 8). Peccato solo per il movimento intermedio (traccia 7), dove Fasolis si fa prendere la mano dal temperamen­to staccando un passo di carica alquanto sgarbato. Nel Salmo e poi nel mottetto è tutto un filo di perle che per varietà, intensità espressiva e concisione nulla hanno da invidiare alle coeve arie d’opera; semmai il contrario. Chi vuol sapere cosa siano bel canto lussureggi­ante e colore strumental­e barocco troverà qui un ricco pascolo.

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