THE GASPARINI ALBUM OPERA ARIAS
Roberta Invernizzi SOPRANO Auser Musici
ENSEMBLE
Carlo Ipata
DIRETTORE
Glossa GCD 922905 CD
17,40
PREZZO
★★★/★★★★
Ambiziosa e solo in parte riuscita l’impresa di campionare in un’ora scarsa tutti i generi praticati dalla feconda penna di Francesco
Gasparini (1661-1727): dramma per musica (una sessantina), oratorio, cantata, concerto. Discutibile in primo luogo la scelta di un’unica solista di canto, la brava veterana Roberta Invernizzi, poiché altra era la vocalità dei castrati da teatro romani e veneziani, altra quella di una cantatrice della Hofkapelle viennese ai tempi di un fine intenditore come Carlo VI, e altra ancora si richiedeva per una cantata da camera in istile di musica reservata quale “Andate, o miei sospiri”, musicata da Gasparini in competizione con Alessandro Scarlatti. In quest’ultima la signora Invernizzi può mettere a frutto il legato, l’intonazione precisa e la sfumata emissione di un registro centrale tuttora intatto, mentre nelle folgoranti ariette di sdegno e di tempesta dal Ciro, dall’Amleto o dal Tamerlano ci fa udire - contro il suo costume - acuti abrasivi, agilità in debito di fiato e fraseggi in equilibrio instabile. I brani strumentali sono di buona qualità; rispetto all’integrale del Bajazet, già uscito per la stessa etichetta con un organico non troppo omogeneo, si notano qui una maggiore compattezza dell’ensemble Auser Musici e una presa più sicura del direttore, anche se l’acustica del Teatro Rossi Aperto di Pisa impasticcia la resa fonica generale. Però, salvo errore, solo a Ipata si deve addebitare l’infortunio nell’aria “Se non canti più per me” dall’Oracolo del Fato, dove il flauto sopranino concertante vorrebbe mimare un “dolce usignolo” con stridori di trapano coronati da una volgare cadenza. Si gradirebbe poi una maggior cura dei testi cantati, tanto nell’impaginazione metrica e nella punteggiatura dell’italiano quanto nella traduzione inglese. Si segnala ad esempio che l’incipit dell’aria a traccia 22 non è “Ombre care”, bensì “Ombre, cure”, una quisquilia che inverte di segno anche l’affetto musicale.