DUSAPIN ITEM
Arne Deforce
VIOLONCELLO
Benjamin Dieltjens
CLARINETTO
2 CD Aeon AECD1756
PREZZO
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Insieme a un bel cd con i quartetti VI e VII (AECD1753), con il quale l’Arditti completa l’integrale dei quartetti per archi di Dusapin, la Aeon pubblica questo doppio cd con tutte la composizioni per violoncello e per clarinetto. Otto pezzi solistici e due duetti che mostrano la grande inventiva di questa musica, il chiaro senso della forma, l’eloquio espressivo che non rinuncia alle ampie arcate melodiche, la capacità di mescolare insieme, in modo mai banale, materiale tonale, echi modali, scritture microtonali. I pezzi per violoncello solo, strumento che occupa un posto rilevante nella produzione di Dusapin (anche con due concerti per violoncello e orchestra), sono affidati ad Arne Deforce, che ne offre un’esecuzione carica di energia, ma anche ricca di colori e di nuances, capace di cogliere il nucleo poetico di ciascun pezzo: il carattere “duro” di Incisa
(1982), continuum a due voci con profili spigolosi e scarti dinamici estremi, quasi intagliati nel legno; i giochi virtuosistici, nervosi, variopinti di Item
(1985); i tratti capricciosi di Invece (1992); gli echi di (finti) canti popolari che affiorano nei tre movimenti di Imago (2001); le inflessioni arabeggianti di Immer (1996) e di Iota (1996), pezzo aforistico, nato come una parafrasi del primo concerto per violoncello. Anche il clarinettista Benjamin Dieltjens si destreggia assai bene tra i registri estremi del suo strumento, cogliendo il carattere feroce e gioioso di If (1984), in un incessante gioco di trilli, tremoli e frullati, e le stranianti metamorfosi di un canto popolare in Ipso (1994). Nei duetti si ammira soprattutto l’abilità nel fondere i timbri strumentali, nei lenti ondeggiamenti e negli slanci gioiosi di Ohe (1996), e nelle fitte ramificazioni di Laps (1987), dove figure diverse si piegano, si inarcano, glissano “come una larga e vasta torsione del suono, dello spazio e del tempo”.