WIDMANN CONCERTO PER VIOLA 9 DUETTI JAGDQUARTETT
Antoine Tamestit VIOLA della Radio Bavarese
ORCHESTRA
Daniel Harding DIRETTORE Signum Quartett
QUARTETTO
Marc Bouchkov VIOLINO Bruno Philippe
VIOLONCELLO
Harmonia Mundi HMM 902268
CD
20,20
PREZZO
★★★★
Nel primo tempo del Concerto per viola che Jörg Widmann (1973) ha scritto nel 2015 per Antoine Tamestit il solista nel primo movimento non ha l’archetto: comincia da solo percuotendo lo strumento, poi usa il pizzicato. Il ritrovamento dell’archetto è un colpo di scena che si può apprezzare solo dal vivo; ma basta il semplice ascolto per comprendere le ragioni musicali (e insieme teatrali) che spingono il solista a vagare all’interno dell’orchestra per stabilire di volta in volta un rapporto particolare con uno strumento o un gruppo, passando dalla cantabilità al virtuosismo ad altri modi e caratteri. Il percorso senza interruzioni dei cinque movimenti si conclude con una “Aria. Molto Adagio” che dopo aver toccato regioni melodiche elevate finisce in un desolato “morendo”.
Altri aspetti della poetica eclettica e aperta in diverse direzioni di Widmann rivelano i nove brevi duetti che Tamestit ha scelto e rielaborato tra i 24 che erano stati composti per violino e violoncello: quattro sono trascritti per violino e viola, e cinque per viola e violoncello. Il titolo del terzo quartetto di Widmann (che ne ha scritti finora 5) Jagdquartett (2003) fa presagire la citazione del celebre “quartetto della caccia” di Mozart: più che da una vera e propria citazione, lo slancio e l’energia di tutto il pezzo, che ha il carattere di uno Scherzo, partono dall’elaborazione di un gesto che appartiene alla tradizione della “caccia” e che domina i dieci minuti del quartetto, non privo di una certa brutalità sottolineata da grida degli interpreti. Nonostante la bravura del Quartetto Signum, non mi è parso il pezzo migliore del cd, dove Tamestit offre una prova eccellente insieme con Harding e la Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks (l’orchestra della Radio Bavarese).