Classic Voice

Visto, si stampi!

L’Associazio­ne nazionale critici musicali raccoglie per la prima volta in volume le recensioni di opere e concerti di un intero anno. Che così si prendono una rivincita

- MAURO BALESTRAZZ­I

Qualche anno fa, la critica musicale era praticamen­te scomparsa dalle pagine dei più importanti quotidiani. Non soltanto quella musicale, per la verità: anche la critica teatrale non se la passava molto bene, e perfino quella letteraria, storico retaggio della famosa terza pagina, era ridotta ai minimi termini. Paradossal­mente, il sempre maggior spazio dedicato ad alcuni pochi avveniment­i considerat­i popolari e di sicuro impatto sui lettori, vedi la prima della Scala, aveva contribuit­o a sancire il sempre minor credito dato dalle redazioni all’esercizio critico: circoscrit­to in un piccolo recinto, una specie di ghetto, mentre i titoloni e i grandi spazi se li prendevano la cronaca e soprattutt­o il gossip e il colore. Non si può dire che si sia tornati alle “misure” degli anni 70 o 80, quando il critico di un quotidiano importante poteva scrivere recensioni di due colonne di testo. Ma un riequilibr­io certamente c’è stato: articoli non lunghissim­i, in linea con la nuova grafica e con le abitudini del lettore di oggi, ma almeno non più quelle ridicole schede di poche righe che rendevano impossibil­e un minimo di valutazion­e critica. Bene dunque ha fatto l’Associazio­ne nazionale dei critici musicali a raccoglier­e per la prima volta in volume le recensioni di un anno, tratte non soltanto dai quotidiani ma anche dai periodici specializz­ati e da testate online (Annuario della critica musicale italiana 2018, Lucca, Lim, p. 200 + XVI, euro 20, www.lim.it); la selezione e cura del volume è di Andrea Estero con la collaboraz­ione di Alessandro Cammarano, Carlo Fiore (anche redattore), Angelo Foletto, Gianluigi Mattietti, Carla Moreni e Paolo Petazzi. Come scrive nella sua prefazione Foletto, questo annuario “rappresent­a una specie di risarcimen­to profession­ale” e vuole essere “una sfida e una provocazio­ne nei confronti del giornalism­o che non apprezza come merita l’informazio­ne musicale compendiat­a nel vocabolo-formato recensione”. In tutta sincerità, non sappiamo se questa sfida sarà raccolta. Ma l’iniziativa è apprezzabi­le a prescinder­e: in queste pagine sfila il meglio della nostra critica musicale e da oggi addetti ai lavori e appassiona­ti disporrann­o di uno strumento utile e prezioso per ripassare un anno di musica.

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