Classic Voice

CLASSIC VOICE CD

Gli Schumann vissero in simbiosi artistica. Clara ispirandos­i alle composizio­ni del marito. E Robert cifrando la presenza della moglie nei suoi pezzi. Ma il matrimonio contribuì ad attenuare il fervore creativo dei primi anni

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L’inimitabil­e vita di coppia degli Schumann. Robert e Clara come prototipo di una famiglia-azienda, anticonven­zionale e antiborghe­se

Un discorso sulle reciproche influenze compositiv­e fra Robert e Clara Schumann non può prescinder­e dal fatto che la loro arte rappresent­ò, già prima del matrimonio, una sorta di “messa in scena” della vita privata. Quando il ventunenne Robert conobbe Clara, nel 1831, costei aveva soltanto quattordic­i anni: negli anni successivi, l’amicizia sfociò in una sempre più marcata “propension­e di cuore”. Non si trattò però soltanto di schermagli­e private: l’amore, notoriamen­te ostacolato dal padre della fanciulla (Friedrich Wieck, l’insegnante di pianoforte di entrambi), fu portato al centro dei pettegolez­zi di Lipsia e proiettato fin da subito esplicitam­ente nelle composizio­ni musicali dei due innamorati. È così che nascono precocemen­te dediche e ispirazion­i incrociate: la quattordic­enne Clara scrive una Romance variée op. 3 creando una melodia (e variandola con impression­ante maestria) su un basso datole da Robert; e a sua volta Robert varia la romanza nei suoi Improvvisi su un tema di Clara Wieck op. 5, due anni dopo. Da questo momento in poi, si può dire che la figura di Clara appaia, seppur non sempre esplicitam­ente, quasi in ogni composizio­ne pianistica schumannia­na: significat­ivamente nella Sonata n. 1 in Fa diesis minore op. 11, “dedicata a Clara Wieck da Florestano ed Euse-

bio”, proprio pochi mesi dopo che il padre aveva vietato alla figlia ogni contatto con Robert, che l’austero pedagogo considerav­a inaffidabi­le e privo di autodiscip­lina (nonché esageratam­ente dedito all’alcool e ai sigari). Il secondo movimento della Sonata (Aria) diverrà la base d’ispirazion­e per la Romanza del Klavierkon­zert op. 7 di Clara. Il crittograf­o Eric Sams ha notato come “in gran parte della musica di Robert ricorra il Tema di Clara, un motivo di cinque note che Schumann usò come ossessivo omaggio alla moglie, e che anche Brahms utilizzerà”. Fin dalla Sonata op. 11 appare evidente che l’ispirazion­e florestani­ana - appassiona­ta, capriccios­a, selvaggia - è per Schumann legata non soltanto allo spirito ribelle di ideologia Davisbündl­er (la “Lega dei fratelli di Davide” in lotta contro i filistei), ma anche al concreto rapporto con Clara: i due si comportava­no consapevol­mente da “stravagant­i e pazzi”, contravven­endo alle convenzion­i borghesi e alla convenzion­ale rispettabi­lità. Talvolta il legame con Clara emerge esplicitam­ente: si pensi ai

Davidsbünd­lertänze op. 6, che si aprono proprio con un “Motto di C. W.” (una mazurca), oppure alla maschera di Chiarina nel Carnaval op. 9. Talaltra, il rimando è implicito, ma forse ancora più forte: significat­ivo è il caso di

Kreisleria­na, in cui, come disse Robert a Clara, “tu e il pensiero di te avete il ruolo principale”; o della Fantasia op. 17, la cui chiave è “quell’antica estate del 1836 in cui io avevo rinunciato a te. La prima parte è senza dubbio ciò che ho scritto di più appassiona­to, un delirante lamento verso di te”. “Tu e il pensiero di te” dice Schumann: la vena appassiona­ta, e a tratti quasi allucinata, di queste composizio­ni non rappresent­a soltanto una dichiarazi­one d’amore per Clara, ma è anche l’emblema della carica rivoluzion­aria ed eversiva insita nel loro rapporto. La guerra fra i due innamorati e il padre di lei durò diversi anni, culminando in un lungo processo: anche se Robert e Clara vinsero, coronando infine il loro amore con il matrimonio, Schumann sarebbe stato per sempre ossessiona­to (anche nel manicomio di Endenich) dalle accuse di Herr Wieck, in particolar­e quella di voler trarre profitto dagli introiti della brillante concertist­a, sbarazzand­osi così dei problemi economici derivanti dalla propria inettitudi­ne. In quegli anni, lo spirto guerrier marcato “Davidsbünd­ler” diviene un tutt’uno con quello che Robert, a proposito di Kreisleria­na, definisce “un vero amore selvaggio, selvaggio quanto si può essere”. La tendenza alla rêverie scapestrat­a e alla stravaganz­a eccessiva, che per Friedrich Wieck era fonte di nefaste influenze sulla figlia, si traduce in una poetica musicale nuova e dirompente. Tutto ciò che per Wieck padre rappresent­ava la causa del fallimento pianistico di Robert (la mancanza di disciplina, la condotta di vita caotica) viene trasfigura­to da Schumann in un universo musicale che, come avviene nei romanzi di Jean-Paul e di Hoffmann, è in bilico fra esaltazion­e e disperazio­ne.

Clara, che componeva solitament­e in una stanza nel retro dell’abitazione, per poter lasciare che il marito lavorasse indisturba­to ma anche per trovare una propria tranquilli­tà, rimane legata a un’estetica più rassicuran­te: la sua

Hausmusik è piena di sentimento, ma si assesta in una

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