Classic Voice

Homeless

La casa c’è, ma si vede poco: quando l’autore rimane senza indirizzo

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Bombardate, vendute o visitabili solo in giorni stabiliti. Non tutte le case illustri sono alla portata. Ad Amburgo, per esempio, è inutile cercare la casa natale di Brahms, abbattuta dalle bombe alleate durante la seconda guerra mondiale (lì nei pressi, in Peterstras­se 39, è stato allestito il suggestivo Brahms-Museum). Alla dimora di Donizetti, in Borgo Canale, Bergamo Alta, nonostante si tratti di un Monumento Nazionale si può accedere invece solo il sabato e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18. Dal lunedì al venerdì si può richiedere un’apertura straordina­ria, previa prenotazio­ne. Ma è bene sapere, comunque, che solo il sottoscala appartenev­a alla poverissim­a famiglia Donizetti (“Nacqui sottoterra – scrisse lui stesso - Scendevasi per una scala di cantina ov’ombra di luce non mai penetrò”). Più sfortunato Gioachino Rossini: se a Pesaro resiste la casa natale, a Castenaso (Bologna) la villa che divideva con Isabella Colbran è andata distrutta durante l’ultimo conflitto mondiale: solo i pilastri all’ingresso testimonia­no i fasti del tempo. Nobile e vasta si presenta ancor oggi la sua residenza bolognese, in Strada Maggiore 26, ornata con il motto ciceronian­o “Non domo dominus, sed domino domus” (Non il padrone dev’essere di decoro alla casa, ma la casa dev’essere di decoro al padrone). Peccato non sia più accessibil­e.

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