“UN BEL TIMBRO CHIARO E LUMINOSO, EMESSO DA UN’OTTIMA TECNICA E CONTROLLATO DA MUSICALITÀ PERFETTA”
Piacere fattosi abbastanza raro, l’ascoltare un disco di simile livello inciso da un’artista ancora così giovane. Innanzitutto, molto originale l’impaginazione: undici di quei Prologhi affidati a figure mitologiche o allegoriche coi quali principiavano la quasi totalità delle opere secentesche, in genere sofisticati omaggi all’aristocratico padrone di casa che ospitava la rappresentazione. Poi lo strumentale. Il Pomo d’Oro è una delle migliori compagini che nell’ormai affollatissimo panorama barocco abbiano saputo ritagliarsi posizione di prima fila, ed Enrico Onofri concerta e dirige in modo magnifico le invariabilmente splendide introduzioni, a cominciare dalla celeberrima Toccata del monteverdiano Orfeo con cui inizia la lunga carrellata che copre tutto il secolo arrivando ad Alessandro Scarlatti passando per Caccini, Cavalli, Landi, Rossi, Cesti e Stradella: in tutte, accompagnando la voce con un’intesa e una simbiosi espressiva in tutto mirabili. Voce interessantissima. Un bel timbro chiaro e luminoso, emesso da un’ottima tecnica e controllato da musicalità perfetta: indispensabili requisiti per un certosino lavoro non solo sulla semplice parola - che sarebbe già tanto - ma dell’articolazione interna ad essa sottesa. I famigerati dittonghi con cui la mia generazione veniva massacrata al liceo: peso e colore dei quali, mossi da opportuna dinamica e scanditi da esatta dizione al servizio di intelligenza e fantasia, forniscono alla parola e quindi alla frase quel gioco d’accenti che forma l’essenza della poesia musicale barocca. Ed effetti stupendi sciorina a ogni brano Francesca Aspromonte, che per giunta è molto bella e ha mostrato di saper stare assai bene in palcoscenico. Quell’esultanza del “dire”; quel continuo pulsare dinamico che moltiplica i colori e limita fin quasi all’inesistenza certe note fisse che nella vocalità barocca parrebbero obbligatorie; quella ferrea musicalità che regge cadenze calibratissime (sciorinando piccole ma preziose colorature, in ispecie alcuni favolosi trilli) sempre ponendo la necessità espressiva al di sopra d’ogni mero edonismo sonoro: finalmente, Anna Caterina Antonacci pare abbia trovato una degna erede. E lode maggiore non riesco a trovare.
PROLOGUE
Francesca Aspromonte
SOPRANO
Enrico Onofri
DIRETTORE
Il Pomo d’Oro
ORCHESTRA
CD Pentatone 5186646
18
PREZZO
★★★★★