Classic Voice

“ALLA FINE DELL’ASCOLTO C’È SOLO IL DESIDERIO DI RICOMINCIA­RE DA CAPO”

- ENRICO GIRARDI

Le aspettativ­e di fronte a un disco in cui è incisa la più monumental­e - e probabilme­nte bella - Sinfonia di Bruckner, da un’orchestra super come quella della Radio bavarese diretta da uno dei massimi interpreti viventi, che peraltro attraversa un lungo periodo di eccezional­e stato di grazia, sono altissime. Talmente alte che agisce più che altrove, magari inconscio, il timore della delusione.

Ma nulla delude in questo disco. Anzi, la musica arriva così scintillan­te, fluida e potente che non riesci nemmeno a immaginare che possa esservi di meglio. È un’incisione talmente live che senti anche il respiro del direttore di Riga e quei suoni gutturali che egli produce involontar­iamente quando suggerisce il canto all’orchestra. Sì perché il canto, e il relativo fraseggio, ricevono una cura sontuosa da parte di Jansons: non la cura del dettaglio inedito che vuol stupire né quella “alla viennese” che tende ad alleggerir­e (e che per un certo tempo è stata così di moda); ma di quella cura, si parla, che lascia intendere come l’armonia, persino l’armonia bruckneria­na che pure resta da manuale di per se stessa, sia conseguenz­a della trama di temi su cui si modella la possente struttura del lavoro. E ciò spiega perché arrivi all’ascoltator­e quel senso naturale di fluidità piana, persino - e con Bruckner è tutto dire - serena, come se il denso groviglio di cose che albergano in questa partitura non fosse il fine dello scrivere ma lo strumento necessario per giungere ai più alti traguardi.

Che altro aggiungere quando non c’è attimo negli 80 minuti dell’esecuzione che contraddic­a o anche solo interrompa il fluire sontuoso dei materiali, il loro inerpicars­i saldo e forte verso quella sublime, gloriosa apoteosi finale? Nulla, assolutame­nte nulla, salvo il desiderio di ricomincia­re da capo.

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