DEBUSSY QUATUOR OP. 10 RAVEL QUATUOR
Jerusalem
QUARTETTO CD Harmonia Mundi HMM 902304
d. d.
PREZZO ★★/★★★★
Ènoto come dopo la prima esecuzione del Quatuor di Debussy, la sera del 29 dicembre alla Societé Nationale de Musique nell’esecuzione del Quartetto Ysaye, l’ unica voce entusiasta fosse quella di Paul Dukas: “Tout y est clair et nettamente dessiné, malgré une grande liberté de forme. L’essence mélodique del’oeuvre est concentrée, mais d’une riche saveur. Elle suffit a imprégner le tissu harmonique d’une poesie penetrante et originale”. Parole che colgono nel segno, sintetizzando il valore di questo capolavoro, nato in certo qual modo come sfida nei confronti di una forma classica che in quegli anni era tornata a sollecitare l’impegno di molti musicisti, da Franck a Fauré, a Glazunov, a Borodin; e che possono offrire un riferimento di fronte alla testimonianza sonora: come questa del Quartetto Jerusalem che sembra muoversi con una disinvoltura strumentale ben riconoscibile, tuttavia non sufficiente a superare quella soglia misteriosa al di là della quale il musicista riesce a trovare il giusto fuoco alla lente dei propri sentimenti in cui svagatezza e malinconia si intrecciano trepidamente entro il controllo di una rara discrezione; la stessa scelta di una forma celebrata, così assoluta, sembra fatta per depurare il suo linguaggio da ogni grumo e da ogni increspatura, per ritrovare nella chiarezza della costruzione una via più aperta all’enunciazione delle più segrete emozioni, le stesse che si concreteranno più ampiamente nel Pelléas la cui genesi, destinata a concludersi dopo un travaglio ultradecennale, si muove proprio nei mesi in cui Debussy lavora al suo Quatuor. L’accostamento con il Quatuor di Ravel segna le distanze: un musicista più “diurno” si dirà di Ravel, nel senso di un artista “pour lequel les pires angoisses s’intègrent dans une succession d’efforts vers des jour meilleurs” (Marnat), inclinazione a quella nitidezza formale che gli esecutori dello Jerusalem mostrano di possedere nelle dita e nel pensiero.