DUMONT STILLNESS
Linea
ENSEMBLE odradek ODRCD324 CD 14,90
PREZZO
★★★★★
Il gusto per i frammenti sonori nella musica di Aurélien Dumont (1980), per materiali fragili e misteriosi rimanda al mondo leggero e fantasioso del suo maestro Gerard Pesson. Ma il compositore francese ha saputo creare un linguaggio molto personale, accattivante, dove si mescolano materiali eterogenei, cesellati e assemblati con un lavoro minuzioso, trasformati in filigrane variopinte, dove echi del passato, di compositori come l’amato Debussy si fondono con la ricerca dell’“inudito”, della metamorfosi continua, della sospensione temporale, ispirata al concetto giapponese di Tokowaka (la costruzione e decostruzione all’infinito dei templi Shintô). Lo dimostrano i cinque pezzi per ensemble raccolti in questo cd, composti tra il 2009 e il 2015, eseguiti dall’ensemble Linea (diretto da Jean-Philippe Wurtz) che dimostra una perfetta sintonia con questo modo sonoro. Dumont gioca su decelerazioni di Ondine di Debussy in Sérieux gravats (2010), trasformandole in elementi quasi narrativi, sfruttando una grande varietà di emissioni strumentali, di intonazioni microtonali, di effetti rumoristici, di piccole esplosioni; estrae dalle emergenze tonali di Berceuse de poussières (2012) un’evocazione distorta del movimento iniziale del terzo concerto per pianoforte di Beethoven (esempio di quei materiali che il compositore definisce O.E.M.: oggetti esteticamente modificati), e crea una tensione crescente che culmina nell’estatico innesto di un materiale elettronico, molto armonico; degli O.E.M. affiorano anche nell’ordito fragile, impalpabile, sospeso di 7 Vallées (2015), come rovine del passato all’interno dell’ecosistema sonoro complessivo. Completano il cd due deliziose miniature: il giocoso e ritmico Start the dance! (2009), basato su un ostinato melodico e del flauto, accompagnato dalle sonorità ritmiche e rumoristiche di un trio d’archi; e Fiocchi di silenzio (2014) un intimo dialogo strumentale intorno a frammenti estratti dal mottetto O magnum mysterium di Giovanni Gabrieli.