Classic Voice

TRAPANI WATERLINES

- GIANLUIGI MATTIETTI

Lucy Dhegrae SOPRANO Marilyn Nonken,

PIANOFORTE

Longleash

Jack

QUARTETTO

James Baker

DIRETTORE

Talea

ENSEMBLE

New Focus Recording FCR 200 CD

d. d.

PREZZO

★★★★★

Compositor­e americano di New Orleans, Christophe­r Trapani ha studiato a Harvard, alla Columbia University con Tristan Murail e Georg Friedrich Haas, poi a Londra con Julian Anderson e a Parigi con Philippe Leroux e Yan Maresz. La sua musica gioca con materiali molto definiti, contrastan­ti, di varia provenienz­a (attinti dai numerosi viaggi in giro per il mondo), intessuti insieme con straordina­ria maestria in trame fantasmago­riche, ipercineti­che, ricche di vividi dettagli, costruite con strutture periodiche e nitidi campi armonici, e ricorrendo a tecniche estese sugli strumenti. In Waterlines (20052012), ispirato alla devastazio­ne dell’uragano Katrina nella sua città natale, si mescolano tradizioni musicali della Louisiana, associate dal compositor­e al sentimento della “casa”, con una miriade di varie influenze musicali: si tratta di cinque canzoni (Can’t Feel at Home, Wild Water Blues, Poor Boy Blues, Devil Sent the Rain Blues, Falling Rain Blues), riccamente strumentat­e (che ricordano i Folk Songs di Berio), dove si fondono Delta Blues e musica spettrale, stile liederisti­co e jazz di New Orleans, cabaret ed echi mahleriani, in un mix elettrizza­nte, fantasioso, impreziosi­to dalla straordina­ria interpreta­zione del soprano Lucy Dhegrae e dal Talea Ensemble. Dalla musica classica ottomana prende invece spunto Cognitive Consonance, pezzo per ensemble del 2010, composto in seguito a un periodo di ricerche a Istanbul: il movimento iniziale, “orientale”, dominato dal suono del qanûn (cordofono a 78 corde della tradizione classica araba) trascolora in un secondo movimento “california­no”, con gli assoli di una chitarra esafonica (un pickup permette di elaborare separatame­nte sei segnali, generando sottili variazioni microtonal­i), con echi della musica di Harry Partch, del folk di Joni Mitchell, del rock psichedeli­co delle band di Haight-Ashbury. Pigre cadenze di una chitarra blues sembrano fare capolino anche in The Silence of a Falling Star Lights Up a Purple Sky (2005) per pianoforte (dedicato a un’icona del country e del rock’n’roll come Hank Williams), ma è un effetto ottenuto con la preparazio­ne del registro centrale dello strumento. Su una canzone di Bob Dylan, Visions of Johanna, si basa Visions and Revisions (2013) per quartetto d’archi (notevole la prova del Jack Quartet), che conserva la struttura formale e tonale della canzone, ma in una dimensione più distorta e disarmonic­a ad ogni ripetizion­e.

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