BERNSTEIN
COMPLETE SOLO PIANO MUSIC
PIANOFORTE Michele Tozzetti CD Piano Classics PCL10174 ★★★
Èabbastanza sorprendente che Leonard Bernstein, pianista di straordinaria qualità e originalità, come attestano le registrazioni riapparse in occasione del centenario della nascita, abbia scritto relativamente poco per lo strumento; tutto quanto Michele Tozzetti ha riunito in questo disco, in ogni modo significativo nell’illuminare anti aspetti della vita del musicista. A parte, infatti, la Sonata composta nel 1938, a vent’anni, che col suo andamento secco, ritmicamente nervoso lascia scorgere una visione nuova rispetto alla tradizione, indubbiamente debitrice della lezione di Copland, la restante produzione, fiorita tra gli anni Quaranta e la fine degli anni Ottanta è costituita da piccoli brani, riuniti in serie sotto il titolo di Anniversaires che riassume l’occasionalità della loro creazione. Sono rapidi schizzi dedicati ai tanti personaggi che hanno ruotato lungo la febbrile vita di Bernstein, amici, maestri, parenti, colleghi come Copland, Foss, Koussevitzky e tanti altri sconosciuti, fugaci Bagatelle cui Bernstein affida l’immagine del dedicatario attraverso quell’estro stimolato, pare di cogliere, dalla stessa tastiera, tasselli lampo di quel ricco mosaico rappresentato dalla produzione corale, sinfonica, teatrale. Rispetto alla brevità degli Anniversaries, tra il mezzo minuto e i due, spicca il può organizzato Touches, composto nel 1980 per il Concorso intitolato a Van Cliburn, un Corale con otto variazioni e una coda che nella sua destinazione mostra un’attenzione più determinata ai vari modi di “tocco”; una curiosità: mentre Bernstein componeva questo brano ebbe occasione di conoscere il pianista James Tocco il quale con spirito sottolineò che il titolo corrispondeva al suo cognome, col risultato di diventarne il primo esecutore. Un giardinetto divertente, ricco di profumi, di umori che Tozzetti ricrea con sensibilità e vivacità di estri. Se il pianoforte solo si muove entro spazi limitati, come un comunicazione privata, lo strumento assume ben altro rilievo nel contesto della seconda Sinfonia, The Age of Anxiety dove, nella revisione operata nel 1965, il pianismo tocca punte di avvolgente virtuosismo.