Classic Voice

EINAUDI

- CARLO MARIA CELLA

SEVEN DAYS WALKING PIANOFORTE Ludovico

Einaudi 7 CD Decca 4819049 ★★★★

Strano parlare di musica che tutti, molti, hanno già conosciuto e sentito. Ma è il tempo del web, che detiene diritti di prelazione intoccabil­i, oltre che di prelievo forzoso, gratuito e impunito, se lasciato senza freni. Ma non è questo il caso.

Seven Days Walking da mesi è “album classico” online, anzi primo album con record di streaming, due milioni al giorno, appena uscì. Quel che oggi cambia, e ci troviamo in mano, è la sua conversion­e in oggetto editoriale: box di sette cd in edizione limitata, con arricchime­nti grafici. Un percorso dall’immaterial­e al materiale che sarà probabilme­nte acquisito domani e sempre, con una sua logica e una sua forza consolator­ia.

Seven Days Walking è anche la combinazio­ne di due estremi: la lingua minimale, di cui Einaudi è uno dei padroni più esperti, e il pensiero ciclico. Il tutto nasce - dopo Wagner e Stockhause­n, anni luce lontani da Wagner e Stockhause­n - per distribuir­e su un arco lungo “sensazioni raccolte nel corso di una camminata lungo lo stesso percorso in sette giorni diversi”. In musica pura, via dal teatro e dal poema sinfonico, il principio motore è quello della Variazione, che ha generato nel tempo le opere più rivoluzion­arie. Qui non si pretende né si chiede tanto: Einaudi sempliceme­nte si lancia, con sensibilit­à tutta sua, in un esercizio di stile ancor più severo di sempre: disporre le sue invenzioni, così vicine al silenzio, in uno spazio insolitame­nte dilatato.

Dai 10 pezzi del Giorno Uno, le cinque stazioni intermedie muovono varianti che l’ultimo album, il Giorno 7, condensa e sintetizza sul solo pianoforte. In realtà, anche tutte le stazioni precedenti hanno il pianoforte come voce principale, ma secondo quella formula einaudiana da famiglia allargata che usa gli archi come “alone”, coda, prolungame­nto della tastiera. Delicatame­nte ma con effetti non decorativi.

Non ci sono salti e sorprese. Il mondo poetico di Einaudi è fatto di poche note e di accordi distillati che non si allontanan­o dalla tonalità e rimangono in tensione grazie a permutazio­ni ripetitive. Le variazioni sono esercizi minimi, resi ancor più sottili dall’arco lungo, ma le deviazioni tematiche e i passi laterali restano avvertibil­i all’orecchio, educato e non. La lunga distanza rende l’esercizio più intenso perché Seven Days Walking cammina più vicino al tempo sospeso e corteggia più spesso il silenzio.

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