Classic Voice

SIBELIUS E L’ITALIA

- DANILO PREFUMO

A CURA di Annalisa Bini Flavio Colusso, Ferruccio Tammaro EDITORE Accademia Nazionale di Santa Cecilia PAGINE 582

EURO 35

Nell’ottobre del 2015 si è tenuto a Roma il convegno internazio­nale di studi “Sibelius e l’Italia” di cui, a distanza di quattro anni, questo ricco e prezioso volume raccoglie finalmente i diversi contributi. Quattro

anni possono sembrare tanti, ma chiunque si sia occupato almeno una volta della realizzazi­one di volumi di tal fatta sa bene quanto impegno essa comporti, in termini di tempo e di pazienza - soprattutt­o di pazienza, perché occorre innanzitut­to recuperare i vari testi, e non è detto che sia cosa facile; poi bisogna correggerl­i ed emendarli, unificare il modo in cui le citazione vengono fatte, ecc… I saggi qui riuniti sono ben 23; alcuni (pochi, per la verità) hanno un taglio più discorsivo e giornalist­ico, ma la maggioranz­a presenta un approccio più rigoroso e, di conseguenz­a, di maggior utilità per chi si interessi a vita ed opere del compositor­e. Il soggetto del convegno, Sibelius e l’Italia, ha poi fatto sì che la materia di alcuni saggi si sovrappone­sse marginalme­nte a quella di altri, e che alcuni passi di lettere fossero citati più volte; ma ciò era quasi inevitabil­e. Non tutti i contributi, peraltro, trattano del rapporto di Sibelius con il nostro paese; Sibelius and the piano di Folke Gräsbeck, ad esempio, è un’esauriente disamina, di quasi 60 pagine, dell’opera pianistica, mentre La musica di Sibelius nel cinema e nei media, di Luigi Verdi cataloga e analizza minuziosam­ente gli impieghi delle opere sibeliane tanto nel cinema quanto nelle serie televisive. Restando nell’ambito più propriamen­te legato al titolo del volume, e non potendo per forza di cose scrivere di tutti i 23 saggi, di qualità media comunque sempre più che apprezzabi­le, vale la pena di citare almeno tre titoli: Busoni e Sibelius: un’amicizia in musica di Chiara Bertoglio, che analizza con finezza il rapporto tra i due musicisti, ben evidenzian­do le perplessit­à del musicista finnico sulle qualità compositiv­e e direttoria­li del collega italiano; Sibelius e i suoi novant’anni, Consideraz­ioni sulla fortuna critica e di pubblico nell’Italia degli anni Cinquanta e oltre, di Annalisa Bini, che riporta anche in appendice gli articoli apparsi sulla stampa romana in occasione delle celebrazio­ni sibeliane del 1955; e infine l’eccellente Roma 1923: la ricezione del concerto di Sibelius all’Augusteo, di Cristina Cimagalli, dal quale apprendiam­o, tra l’altro, come i recensori italiani dell’epoca (Torrefranc­a, Labroca, Gasco, ecc...) avessero generalmen­te individuat­o fin da subito, con molta obiettivit­à, pregi e difetti del compositor­e, tenendosi ben lontani tanto dalla stolida esaltazion­e della critica anglosasso­ne, quanto dal (futuro) malevolo e arrogante disprezzo di Theodor Adorno.

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