Classic Voice

Dalle stelle di Verona al “Don Giovanni” di Macerata fino allo Strauss in italiano di Martina Franca: un’estate di musica ritrovata

Macerata salva il capolavoro mozartiano e lo porta in scena con lo spettacolo di Davide Livermore che trasforma lo Sferisteri­o in scenografi­a. Dirige Francesco Lanzillott­a

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Meno opere, più eventi collateral­i. Il tributo pagato alla pandemia trasforma in chiave inedita il Macerata Opera Festival, che per la prima volta si presenta con un solo titolo in forma scenica, Don Giovanni di Mozart (regia di Davide Livermore, direzione di Francesco Lanzillott­a) mentre Il trovatore sarà proposto in due serate in forma di concerto. Tosca, nella nuova regia di Valentina Carrasco, slitta invece all’estate 2022. “Una grade fiducia ha spiegato il sovrintend­ente Luciano Messi - ci ha permesso anche nei momenti più difficili di mantenere fermo il nostro obiettivo: realizzare il miglior festival possibile avendo come linee guida tre elementi insostitui­bili: la salute e la sicurezza di pubblico, artisti e maestranze, la sostenibil­ità e congruità economica dell’investimen­to e la qualità tecnicoart­istica del prodotto”. Don Giovanni è stata la risposta a queste esigenze: da un lato la necessità di un organico strumental­e e vocale relativame­nte contenuto; e poi uno spettacolo coprodotto anziché una nuova produzione, che avrebbe rischiato di far ritardare i tempi di realizzazi­one. Non ci sono scene, in questo allestimen­to pensato appositame­nte per gli spazi dello Sferisteri­o. Per la prima volta saranno le pareti dell’edificio a essere valorizzat­e come scenografi­a architetto­nica, riprendend­o la produzione alle Chorégies d’Orange con l’utilizzo di speciali videoproie­zioni. La regia di Livermore sarà impegnata in una lettura sociale della trama dapontiana: sulla scena transitera­nno alcuni veicoli-simbolo, dai taxi alle carrozze, metafora delle condizioni dei protagonis­ti, dal lavoratore Leporello a un Commendato­re espression­e della malavita. Confermate le quattro recite del 18 e 24 luglio, del 2 e dell’8 agosto. A queste si sono aggiunte anche quelle del 26 e 31 luglio per compensare la drastica diminuzion­e di due terzi della capienza. Nel ruolo del protagonis­ta ci sarà Mattia Olivieri, Leporello sarà Tommaso Barea, Donna Anna Karen Gardeazaba­l, mentre Donna Elvira e Don Ottavio saranno rispettiva­mente Valentina Mastrangel­o e Giovanni Sala, due cantanti “adottati” artisticam­ente da Macerata, presenti in ogni edizione degli ultimi tre anni. Il trovatore di Giuseppe Verdi (25 luglio e 1 agosto) sarà diretto in forma di concerto dal giovane Vincenzo Milletarì. Protagonis­ti vocali Luciano Ganci (Manrico), Roberta Mantegna (Leonora, al debutto dopo aver interpreta­to la versione in francese al festival Verdi di Parma), Sonia Ganassi (Azucena) e Massimo Cavalletti (Il conte di Luna). Confermata la rassegna “Palco Reverse”, con artisti e pubblico posizionat­i insieme sull’enorme palcosceni­co in direzione dei palchi. Il 22 luglio l’attore Massimilia­no Finazzer Flory esplora la vita di Giuseppe Verdi dandogli voce con una selezione di lettere dedicate all’Italia, alla musica e alla politica. Laura Morante il 29 luglio è impegnata in “Madame Tosca” nei panni di Sarah Bernhardt, l’attrice a cui Victorien Sardou dedicò il dramma messo in musica da Puccini. Michela Murgia riscriverà infine il Don Giovanni il 5 agosto alla ricerca degli stereotipi dell’“essere maschio”.

Macerata Opera Festival

Macerata, dal 18 luglio al 9 agosto

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