STRAVINSKIJ, GLASS
CONCERTI PER VIOLINO David Nebel VIOLINO Kristjan Järvi DIRETTORE London Symphony, Baltic ORCHESTRE Sea Philharmonic Sony 19075882982 CD ★★★★★
Philipp Glass e Igor Stravinskij non hanno, sembra, molto in comune tra loro. Anzi, niente, forse. Tanto sembra alla ricerca dell’effetto sorprendente Glass, quanto chiuso nel rigore di una struttura musicale profondamente pensata Stravinskij. Ciò detto, si può scrivere buona musica nell’un modo e nell’altro. Richiedono disposizioni di ascolto diverse. Glass guida passo passo l’ascoltatore a entrare in un mondo sonoro incantato che lo distoglie dal dolore dell’oggi. Non che il dolore venga negato, ma piuttosto scavalcato, messo da parte. E proprio la lunga prospettiva di distanze sonore illimitate o per ripetizione o per prolungamento del suono finisce per renderci consapevoli, al risveglio dal sogno, o al ritorno, del dolore che avevamo solo creduto di dimenticare. Perché la bellezza - e Glass la persegue con ostinazione - riempie il cuore, appaga ma non consola. Tutt’altro il mondo di Stravinskij. A cominciare dall’accordo, asprissimo, che apre il concerto e ne determina il percorso musicale. Segue, infatti, l’intrico e la processione dei temi. Con il rigore e la consequenzialità di un teorema matematico. Stravinskij è tra gli ultimi compositori a credere che la musica si costruisca più con il cervello che con il sentimento. E che il cervello debba necessariamente calcolare anche la minima incidenza di una pausa.
La sua adesione, nell’ultimo periodo, alla composizione seriale, sia pure accomodata alle proprie esigenze, soprattutto ritmiche, non fu una conversione, ma il riconoscimento di un approdo finale al quale tendeva tutto il suo pensiero musicale, già fin dagli anni dell’Uccello di fuoco. Pagina accattivante quella di Glass, ma tuttavia fondamentalmente semplice. Incredibilmente complessa, invece, multiforme, quasi insondabile, quella di Stravinskij. E stratosfericamente sublime. David Nebel se ne rende conto benissimo. Infinita la varietà di timbri sfoggiata in Stravinsky rispetto alla sostanziale uniformità di Glass. Splendide le prestazioni delle due orchestre, la London Symphony e la Baltic Sea Philharmonic, più ricca di risorse timbriche l’orchestra baltica, ma forse anche a causa della maggiore ricchezza di colori della partitura stravinskiana. Perfetto l’accordo tra il direttore Kristjan Järvi e il violinista solista. Culmine di questo amoroso accordo la seconda Aria del concerto stravinskiano: si raggiungono estasi ineffabili.