Classic Voice

Chailly riporta la Scala in Teatro

La Scala e la Filarmonic­a ripartono dal Duomo, per poi invitare il pubblico al Piermarini. La prima “Traviata” di Mehta, poi “Aida” con Chailly, alla scoperta di otto minuti inediti

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Il Duomo per ripartire. Dopo il Requiem di Verdi diretto da Riccardo Chailly in memoria delle vittime della pandemia (concerto replicato poi a Bergamo e a Brescia, i luoghi simbolo della tragedia) il 13 settembre la Filarmonic­a della Scala offrirà il suo “Concerto per l’Italia” sul sagrato del Duomo davanti a 2.000 persone, il numero massimo consentito per mantenere il distanziam­ento, purtroppo ben lontano dalle oltre 40.000 presenze registrate in passato. Per l’occasione, Riccardo Chailly ospita il violinista Maxim Vengerov, con un programma che al Concerto per violino di Mendelssoh­n accosta pagine sinfoniche del repertorio operistico, da Norma alla Forza del destino (diretta su Rai5). Le misure per il distanziam­ento riguardano anche la ripresa dei concerti al Teatro alla Scala, dove rimane il limite di circa 700 posti. Per questo la Stagione d’Autunno della Filarmonic­a prevederà doppi turni, a partire dal 4 ottobre con la Serenata op. 44 di Dvorak e Apollon Musagète do Stravinski­j diretti da Chailly, seguiti una settimana dopo dal Triplo Concerto di Beethoven con Sergey Kachatryan, Enrico Dindo e Myung-Whun Chung nel doppio ruolo di pianista e direttore; il cartellone si comporrà poi con Pablo Heras Casado (Schoenberg e Prokof’ev), Leonidas Kavakos (violino e direzione nel Concerto di Beethoven), Fabio Luisi, Marc Albrecht (Kammersymp­honie n.1 di Schönberg i Lieder eines fahrenden Gesellen di Mahler). Tre repliche, oltre alla prima serata dedicata al personale sanitario, saranno riservate alla Nona Sinfonia di Beethoven diretta da Chailly, appuntamen­to che il 12 settembre segna la riapertura ufficiale della Scala, la cui stagione sinfonica proseguirà con Zubin Mehta (29-30 settembre e primo ottobre Vier letzte Lieder e Ein Heldenlebe­n di Strauss e 14, 16 e 17 ottobre con la Sinfonia n. 3 Mahler). Anche l’ormai tradiziona­le appuntamen­to barocco d’autunno sarà un concerto, diretto da Giovanni Antonini con l’Orchestra del Teatro su strumenti storici e la partecipaz­ione dei tre controteno­ri Max Emanuel Cencic, Christophe Dumaux e Carlo Vistoli (21, 22 e 24 novembre). La grande attesa per l’opera sarà placata il 15 settembre con la Traviata in forma di concerto diretta per la prima volta alla Scala da Zubin Mehta (Marina Rebeka, Atalla Ayan e Leo Nucci nei ruoli principali). Dal 6/10 Chailly sarà impegnato nell’Aida in forma di concerto, per la prima volta nella versione inedita dell’inizio del terz’atto ritrovata nella villa di Sant’Agata: si tratta di otto minuti di musica che includono una versione che si credeva perduta del coro dei sacerdoti, più tardi rielaborat­a proprio nel Requiem (canta nel ruolo del titolo Saioa Hernández, con Anita Rachvelish­vili, Francesco Meli e Luca Salsi). Dal 4 novembre sarà il turno di Bohème, stavolta in forma scenica, con sei recite dal classico allestimen­to di Zeffirelli del 1963 (dirige Paolo Carignani, Marina Rebeka e Angel Blue si alternano nel ruolo di Mimì). Tre concerti straordina­ri vedranno tornare alla Scala Jonas Kaufmann (22/10, accompagna­to al pianoforte da Helmut Deutsch), Anna Netrebko (15/11) e Placido Domingo (30/11 con l’Orchestra dell’Accademia). Dopo Pollini (27/9) sarà Barenboim a chiudere gli appuntamen­ti della Stagione 2019/20 il 5 dicembre con l’esecuzione delle Diabelli: il maestro ha voluto rinunciare al suo cachet in sostegno al Teatro.

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