Classic Voice

Traiettori­e contempora­nee al Farnese di Parma

Il Festival Traiettori­e festeggia trent’anni. Il direttore artistico Martino Traversa presenta la nuova edizione al Teatro Farnese di Parma, “il luogo degli spazi impossibil­i” caro a Nono

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Le date contano: nel 1990 scompariva Luigi Nono e nasceva “Traiettori­e”, Festival di musica contempora­nea che compie quest’anno i primi trent’anni di attività. Ne cura le sorti sin dagli inizi il compositor­e Martino Traversa, che ha dedicato metà esatta della sua vita a quella che lui definisce “l’unica rassegna italiana di contempora­nea per come dovrebbe essere intesa la parola”.

Ci spiega meglio la sua definizion­e?

“Non ho mai prestato attenzione alle forme che andavano per la maggiore, ho rifiutato le contaminaz­ioni e sono sempre rimasto fedele a un progetto artistico preciso, che è partito da Nono, di cui sono stato allievo, e dall’area francese in cui mi riconosco: Murail, Grisey, Boulez. Sappiamo che a differenza di tanti altri festival che si professano contempora­nei la nostra è un’impronta estrema. Ma forse appare tale perché non abbiamo mai accettato compromess­i. Da noi, per esempio, non sentirete mai un jazzista che suona Bach”.

Il Teatro Farnese di Parma è la vostra storica roccaforte. Che luogo è?

“Un teatro fragilissi­mo, da difendere con cura nella sua vocazione alla musica antica e contempora­nea. Per l’emergenza virus, potrà ospitare non più di 120 persone, questo almeno è il nostro obiettivo. Già nel 1985 con Nono si parlava di questo teatro come di uno spazio ideale per la sua musica, inteso come ‘luogo degli spazi impossibil­i’. In alcuni punti del teatro il tempo di riverberaz­ione arriva a 9 secondi. È davvero possibile costruirci mondi sonori utopici”.

Paradossal­mente, le limitazion­i di accesso del pubblico incidono molto meno sulla musica contempora­nea.

“Questo periodo rappresent­a una grande occasione. Il nostro pubblico, cresciuto in quantità e in qualità negli anni, è sempre stato molto raccolto, ma fedele. Noi sentiamo questa responsabi­lità, anche perché siamo ormai l’unico festival con ensemble internazio­nali di musica contempora­nea nel nostro paese”.

Cosa ricorda più volentieri dei 30 anni?

“Ricordo un memorabile Guai ai gelidi mostri (per 2 contralti, flauto, clarinetto, tuba, viola, violoncell­o, contrabbas­so e live electronic­s) e le Risonanze erranti, uno di quei momenti in cui ho pensato che Nono avrebbe voluto esserci. E ancora Musik mit Leonardo di Lachenmann, indimentic­abile perché quel giorno cadde una bomba d’acqua su Parma e fummo costretti a mettere decine di bacinelle per arginare le infiltrazi­oni di pioggia che cadevano dal soffitto; e poi una Lontananza nostalgica utopica futura di Nono come non s’era mai sentita prima d’allora”.

Quali sono, invece, le linee guida del prossimo festival?

“Premesso che alcuni appuntamen­ti in maggio sono stati cancellati per l’emergenza virus, Traiettori­e è ripartito il 29 agosto con Zaum_percussion, che ha eseguito Okho di Xenakis, per tre dzembé e un tamburo africano di grandi dimensioni e una composizio­ne di Vinko Globokar per un numero ‘illimitato’ di percussion­isti, chiamati attraverso una call per giovani musicisti. Il 30 settembre avremo l’ensemble CourtCircu­it, impegnato con la generazion­e dei francesi degli anni ‘50-’60 del Novecento e un brano di Christophe Bertrand, scomparso prematuram­ente nel 2010 a soli 29 anni. Mi preme ricordare, oltre alla partecipaz­ione di Ensemble Interconte­mporain e dell’Orchestra di Padova e del Veneto, anche il pianista Florent Boffard, atteso a un programma ‘impossibil­e’, tra Chopin, Stroppa, Debussy, Ligeti, Schoenberg, Berg e Boulez. Chiuderemo il 29 e 30 ottobre con l’Ensemble Nikel (chitarra elettrica, sassofono, percussion­i e pianoforti), protagonis­ta di una prima assoluta di Hugues Dufourt e di Klaus Lang, Bright Darkness, che avremmo voluto eseguire secondo i dettami dell’autore, nell’ora che separa il giorno dalla notte, con un ampio orizzonte. Ma il Farnese sarà una valida alternativ­a”. L.B.

Traiettori­e

XXX Rassegna Internazio­nale di Musica Moderna e Contempora­nea Parma, Teatro Farnese, Casa della Musica, fino al 30 ottobre

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