MENDELSSOHN ENESCU
OTTETTI QUARTETTI Gringolts e Meta4 SACD Bis 2447 ★★★★★
Questi due ottetti per soli archi, lontani nel tempo e nello stile, hanno in comune il fatto di essere opere giovanili rivelatrici di qualità precoci. Un capolavoro assoluto, giustamente famoso, è l’Ottetto op. 20 che Mendelssohn, nato nel 1809, compose nel 1825 a 16 anni: non soltanto la fiabesca leggerezza dello Scherzo (presago di altre “musiche di Elfi”), anche l’intensità poetica degli altri tempi presenta in modo compiuto i caratteri del romanticismo dell’autore adolescente. George Enescu, nato nel 1881, aveva 19 anni quando compose il suo Ottetto in Do maggiore op. 7, che forse non è un vertice assoluto nel suo catalogo; ma rivela la geniale precocità e l’apertissimo spirito di ricerca di un compositore cui non giovarono i successi del grande violinista, né il carattere eterogeneo del suo catalogo. Oggi il rilievo di Enescu compositore non è in discussione, e l’Ottetto, composto quando era da poco conclusa la sua formazione a Vienna e a Parigi, è di grande interesse per la ricchezza del linguaggio contrappuntistico e per la ardita ampiezza della concezione in quattro parti da eseguire senza interruzione, perché appartengono a un unico ciclo con materiale tematico comune, articolato nell’insieme secondo lo schema esposizione-sviluppo-ripresa della forma sonata. Due quartetti affermati collaborano felicemente in questa registrazione, quello internazionale (con sede a Zurigo) che prende nome dal primo violino Ilya Gringolts, e il finlandese Meta4. I loro componenti si scambiano i ruoli in Mendelssohn e in Enescu. L’esito è del tutto persuasivo: gli interpreti fanno comprendere bene come entrambi i pezzi sono veri ottetti, non doppi quartetti, e ne colgono compiutamente i caratteri.